Ruffini all’agenzia delle Entrate, Minenna alle Dogane, Agostini al Demanio
Gualtieri sale al Colle per spiegare a Mattarella le nomine, poi varate al Cdm
Il Governo chiude il risiko delle nomine sui direttori delle agenzie fiscali confermando il trio della scorsa settimana (si veda Il Sole 24 Ore di venerdì 24 gennaio)ma con uno scambio dell’ultima ora: Marcello Minenna è stato proposto alla guida delle Dogane e dei Monopoli, mentre Antonio Agostini andrà a dirigere il Demanio. Per le Entrate, così come era stato proposto la scorsa settimana, il Pd vince il braccio di ferro con i Cinque Stelle, e incassa il ritorno di Ernesto Maria Ruffini.
Con il via libera di ieri sera in Cdm si avvia di fatto la procedura di nomina dei tre direttori concordato anche con il Presidente della Repubblica. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, infatti, nel pomeriggio di ieri prima del consiglio dei ministri si è recato al Colle per illustrare i profili dei tre candidati da proporre in Cdm. La proposta ora dovrà incassare il parere della Conferenza StatoRegioni
(con tutta probabilità giovedì prossimo) così da consentire in nuova riunione del Consiglio dei ministri di deliberare definitivamente le nomine e inviare i tre decreti alla firma del Capo dello Stato.
Per Ernesto Maria Ruffini si tratta di un ritorno alla guida dell’agenzia delle Entrate, dove ad aspettarlo c’è uno stato di agitazione del personale che va avanti dalla fine del 2019. Dopo il blocco degli uffici di giovedì scorso, i sindacati sono pronti a scendere in piazza il prossimo 6 febbraio. Ma oltre al nodo personale, Ruffini, dovrà recuperare terreno sul contrasto all’evasione. Il Governo con il decreto fiscale e la manovra ha chiesto un ulteriore sforzo all’amministrazione finanziaria alzando l’asticella del recupero di oltre 3 miliardi oltre ai 14 miliardi già messi nero su bianco con l’ultima convenzione sottoscritta tra Mef e Agenzia.
Non solo. Ci sono dare risposte immediate e dirette a professionisti, intermediari e imprese. Preoccupa, ad esempio, la stretta delle ritenute sugli appalti per cui si sta avvicinando la data fatidica di metà febbraio che rappresenta il primo test per il monitoraggio della norma introdotta dal decreto fiscale collegato alla manovra 2020. Le partite Iva aspettano una risposta ufficiale del ministero e della stessa agenzia sulla decorrenza delle nuove clausole di esclusione dal regime forfettario e in particolar modo del ritorno al divieto di cumulo con redditi da lavoro dipendente superiori a 30mila euro.
Nel suo nuovo ruolo, Minenna dovrà in tempo quasi reale affrontare le ricadute su imprese e dogane di una possibile hard Brexit. Ma ci sono da centrare anche i nuovi obiettivi di recupero chiesti dalla manovra 2020: dal contrasto alle frodi al contrasto alle frodi è atteso oltre un miliardo di euro mentre la componente dei Monopoli dovrà garantire 1,2 miliardi in più tra aumenti dei controlli sul gioco illegale e gestione dei nuovi aumenti d'imposta per slot e vincite. Anche in questo caso, Minenna dovrà affrontare il dossier dell’organizzazione interna e delle richieste avanzate dai sindacati dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ad Antonio Agostini (che ha alle spalle diverse esperienze in altri ministeri) spetterà, invece, un rilancio del programma di dismissioni e riqualificazione degli immobili demaniali.