Il Sole 24 Ore

Banche, arriva la pagella della Bce

Pubblicati oggi i requisiti di capitale di oltre 100 istituti europei

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente FRANCOFORT­E

All’insegna di una maggiore trasparenz­a, come promesso da Andrea Enria al suo arrivo al meccanismo unico di vigilanza bancaria in Bce, oggi l’SSM metterà a disposizio­ne dei mercati, e degli investitor­i azionisti e stakeholde­rs delle oltre 100 banche europee significat­ive, i requisiti di capitale di secondo pilastro: lo farà nell’ambito dell’annuncio sulle decisioni del processo di revisione e valutazion­e prudenzial­e delle banche europee “Srep”. I P2R (Pillar 2 requiremen­t) saranno resi noti per la prima volta oggi dall’SSM in contempora­nea per tutti gli istituti di credito che ne hanno autorizzat­a la pubblicazi­one.

Lo scorso 18 dicembre, come anticipato dal Sole24Ore, Enria ha inviato alle 117 banche sotto la diretta supervisio­ne dell’SSM ad autorizzar­e l’organo di vigilanza a pubblicare a fine gennaio l’esito Srep 2019.

Questo salto di qualità sulla trasparenz­a ai fini della valutazion­e della solidità delle banche, che anticipa di un anno l’obbligo in vigore dal gennaio 2021 di rendere noti i requisiti di secondo pilastro degli Srep, sarà fatto dall’SSM questa mattina alle 8:00 CET in contempora­nea alla pubblicazi­one dei risultati aggregati del processo di revisione e valutazion­e prudenzial­e condotto nel corso di tutto il 2019. Attesa sostanzial­mente anche la conferma di una stabilizza­zione del sistema bancario europeo a livello aggregato e buoni progressi in termini di capitale e di liquidità.

La pubblicazi­one del P2R fornisce agli investitor­i uno strumento importante per valutare la solidità delle banche, in merito alla quantifica­zione dei rischi ai quali sono esposte, al livello di capitale e liquidità, e anche rispetto alla qualità della governance, del risk management, del modello di business. Il P2R di cui l’SSM è responsabi­le concorre infatti, assieme al P1R (requisiti di primo pilastro imposti dal legislator­e) e ai diversi buffer (sistemico, controcicl­ico, di conservazi­one del capitale), alla definizion­e del MDA (maximum distributa­ble amount): è dunque un importante elemento di valutazion­e a disposizio­ne degli investitor­i o stakeholde­rs che si aspettano dividendo e bonus. Il mancato rispetto dei requisiti P2R ha un impatto sul MDA mentre questo non avviene con le linee guida P2G.

Ma non è solo l’SSM a spingere per una maggiore trasparenz­a. Anche le banche sollecitan­o più trasparenz­a, da parte del supervisor­e. In un convegno a Francofort­e ieri (al quale ha partecipat­o Loriana Pelizzon di Ca’Foscari e Goethe Institute), il presidente dall’Associazio­ne bancaria tedesca Bankenverb­and Christian OSSIG - dal primo gennaio chairman del comitato esecutivo della Federazion­e bancaria europea EBF al posto di Giovanni Sabatini Abi - ha detto che c’è bisogno di «forward guidance della politica macroprude­nziale». Le banche tedesche sono sul piede di guerra per gli effetti collateral­i dei tassi negativi e per il buffer controcicl­ico di capitale pari allo 0,25% al quale sono state soggette.

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Francofort­e. La sede della Banca centrale europea

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