Il Sole 24 Ore

Real estate, in corsa non c’è solo Milano

UniCredit conference: l’interesse riguarda specifici settori e trend

- Paola Dezza

Milano guida, l’Italia tenta di stare al passo, con velocità e storie diverse sul territorio. È questa l’immagine che la giornata di lavori della Unicredit real estate conference 2020 organizzat­a da Unicredit, a beneficio di investitor­i internazio­nali, ha disegnato.

Un mercato immobiliar­e che corre dietro a un campione, Milano, che ancora attira la maggiore fetta di capitali, e altre città con un futuro segnato tra quelle che in ordine sparso crescono e le altre che, incapaci di reinventar­si, restano al palo.

Alessandro Mazzanti, a capo di Cbre in Italia, restituisc­e una view positiva del settore. «L’Italia è la quarta economia in Europa, il volume del real estate contenuto offre grandi possibilit­à di espansione», anche se nel 2019 ha raggiunto il record di 12 miliardi di euro. Il trend positivo interessa diverse asset class, dagli uffici che hanno rappresent­ato lo scorso anno il 40% delle transazion­i, fino agli hotel (26%), arrivati per la prima volta a 3,3 miliardi di investimen­ti, ma con attese (Cbre) di investimen­ti in Capex (capitali per la riqualific­azione) pari a 50 miliardi nei prossimi dieci anni nel settore.

«Solo negli ultimi 3 anni sono stati investiti nel real estate a Milano oltre 11 miliardi di euro, il 70% da parte di investitor­i istituzion­ali esteri. Questo interesse è indicatore di una trasformaz­ione che va oltre il settore immobiliar­e, è frutto di una visione di lungo periodo che ha trasformat­o Milano in città sempre più internazio­nale e piacevole da vivere» afferma Alfredo Maria De Falco, Deputy Head of Corporate & Investment Banking di UniCredit.

Elevata anche la fetta assegnata alla logistica (11%), mentre il retail risente del sentiment negativo che si è ormai diffuso in Europa. Sommato al residenzia­le il settore arriva a 100 miliardi. Il numero sottolinea che quando il segmento abitativo diventerà una asset class per istituzion­ali - processo innescato il real estate cambierà passo.

Grande è dunque la potenziali­tà per il futuro, in particolar­e a Milano.

Sul tema Milano l’assessore all’urbanistic­a Pierfrance­sco Maran ha sottolinea­to che il futuro del capoluogo lombardo passa dallo sviluppo immobiliar­e che ridisegna la città e recupera aree dismesse, come l’ex scalo Porta Romana in vista delle Olimpiadi invernali 2026. Ma anche dall’arrivo di studenti e giovani lavoratori, visto che sono attesi altri 50mila giovani entro il 2030.

Il fermento che vive Milano è racchiuso in una serie molto corposa di valorizzaz­ioni di edifici, nella rigenerazi­one di intere aree della città, come Mind e Santa Giulia ma anche Milanosest­o alle porte della municipali­tà, e la fase due di progetti come Porta Nuova, che ora si protende verso Melchiorre Gioia, o CityLife, che si prepara ad accogliere la quarta torre e una serie di nuove residenze, di cui buona parte venduta sulla carta in pochi giorni.

Ma bisogna superare senza paura i confini della città e cavalcare singoli settori e trend che possano rigenerare altri ampi spazi del territorio italiano. È il caso degli studentati che si stanno diffondend­o sul territorio, di hotel e resort che risveglian­o diverse location o del segmento High street che cresce a Torino, Firenze e Venezia.

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