Il Sole 24 Ore

Londra apre a Huawei, Washington pronta a ritorsioni

- —Nicol Degli Innocenti

Londra sfida Washington. Il Governo di Boris Johnson si prepara a includere il gruppo cinese Huawei nella creazione della rete 5G in Gran Bretagna contro l’espressa volontà degli Stati Uniti. Il Consiglio di sicurezza nazionale, presieduto da Johnson, si riunisce oggi per prendere la decisione.

L’ultimo in una lunga serie di moniti dagli Usa è arrivato dal segretario di Stato Mike Pompeo. «Londra sta per prendere una decisione di grande importanza», ha detto, avvertendo che Londra rischia di riprenders­i il controllo da Bruxelles per consegnarl­o a Pechino.

Secondo Washington Huawei rappresent­a un rischio per la sicurezza e potrebbe usare le proprie infrastrut­ture per “spiare” per conto del Governo cinese. La società,leader mondiale nel settore delle telecomuni­cazioni, ha sempre negato di essere agli ordini di Pechino. Johnson ha dichiarato ieri che è possibile creare un sistema il più efficiente possibile per i consumator­i senza mettere a rischio la sicurezza nazionale o i rapporti con altri Paesi. «Troveremo una soluzione che ci permette di raggiunger­e entrambi gli obiettivi e questa è la strada da seguire», ha detto il premier.

Secondo i servizi britannici i rischi alla sicurezza possono essere gestiti limitando la partecipaz­ione del gruppo cinese a infrastrut­ture “non core” come le antenne, escludendo­lo invece dal cervello del sistema, le parti “core” che hanno la più alta concentraz­ione di dati e presentano i maggiori rischi.

Si prevede che Johnson segua il loro consiglio e annunci un compromess­o, ponendo anche limiti alla quota di mercato di Huawei. Londra non vuole escludere del tutto il gruppo cinese perché è il più avanzato nel settore e offre prezzi competitiv­i. In Europa Ericsson e Nokia offrono un’alternativ­a ma a costi più elevati. Il gruppo cinese, presente in Gran Bretagna da oltre 15 anni, ha dichiarato di essere «fiducioso che il Governo britannico prenderà una decisione basata sui fatti e non su accuse senza prove».

La soluzione proposta da Johnson potrebbe non soddisfare Washington. Il presidente Donald Trump ha già minacciato di limitare la cooperazio­ne in materia di sicurezza.

Tim Morrison, ex consiglier­e di Trump e membro del National Security Council, ha detto ieri che «in 5G non esiste core e non-core». Il Congresso Usa inoltre si rifiutereb­be di ratificare l’accordo commercial­e bilaterale che la Gran Bretagna intende negoziare con gli Usa, secondo Morrison.

Johnson deve affrontare anche i critici all’interno del partito e dello stesso Governo. I ministri dell’Interno Priti Patel e della Difesa Ben Wallace sono favorevoli a un’esclusione totale di Huawei.

«Rischiamo di perdere il controllo dei nostri dati e solo le nazioni che tutelano i loro dati potranno essere sovrane - ha detto il deputato conservato­re Tom Tugendhat, ex presidente della commission­e esteri del Parlamento -. Concedere commesse a Huawei è come far entrare una volpe in un pollaio».

Il governo Johnson pensa però di escludere il gruppo cinese dal “cervello” del sistema

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