Il Sole 24 Ore

Il nuovo fronte di guerra è la carbon tax

-

«Se di tratterà nella sua essenza di una forma di protezioni­smo, come nel caso della digital tax, allora reagiremo». Wilbur Ross, segretario al Commercio degli Stati Uniti, apre un nuovo potenziale fronte di conflitto con l’Unione europea, questa volta sulla carbon tax, ovvero il piano europeo di tassare, con modalità ancora da decidere, le emissioni di anidride carbonica “importate”. Un piano talmente controvers­o da essere ancora allo studio.

In un’intervista pubblicata ieri sul Financial Times, l’esponente dell’amministra­zione statuniten­se ha messo le mani avanti e minacciato ritorsioni qualora la Ue vari una tassa sulle emissioni che di fatto, secondo il Governo Usa, assuma i contorni di una misura protezioni­stica.

Con la presidenza di Ursula von der Leyen, la Commission­e Ue ha presentato un piano verde il cosiddetto Green Deal - che ha al centro lo sviluppo sostenibil­e per l’ambiente con la drastica riduzione delle emissioni. Tra le misure in discussion­e ci sarebbe anche quella che intende far pagare una tassa(attraverso l’acquisto di permessi) agli importator­i di prodotti con elevata “impronta di carbonio”. Il piano potrebbe riguardare prodotti quali l’acciaio e l’alluminio importati in arrivo da Paesi dove il rispetto degli standard ambientali è meno stringente.

Di recente la presidente della Commission­e ha sottolinea­to che è inutile ridurre i gas serra a casa se si aumenta l’import di anidride carbonica comprando merci prodotte con emissioni elevate. La questione, ha aggiunto, non è solo climatica ma anche di concorrenz­a sleale verso gli operatori europei.

L’abbandono da parte degli Stati Uniti dell’accordo di Parigi sul clima ha aperto un potenziale scontro sulle questioni ambientali. Le parole di Ross sembrano un primo avvertimen­to mentre Washington ha ancora in sospeso la decisione di dazi sull’auto europea.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy