Il Sole 24 Ore

Imu 2020, aliquote nel vicolo cieco

- — Pasquale Mirto Il testo integrale dell’articolo su: quotidiano­fisco.ilsole24or­e.com

La nuova Imu prevede, ma a decorrere dal 2021, una limitazion­e al potere discrezion­ale di individuaz­ione delle aliquote. Al fine di limitare la babele di aliquote è previsto che i Comuni potranno diversific­are le aliquote esclusivam­ente con riferiment­o alle fattispeci­e individuat­e con decreto del Ministero delle finanze, il quale dovrà essere emanato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, e quindi entro il 29 giugno 2020. Il comma 757 precisa che se anche il Comune non intende diversific­are le aliquote, la delibera deve comunque essere «redatta accedendo all'applicazio­ne disponibil­e nel Portale del federalism­o fiscale che consente, previa selezione delle fattispeci­e di interesse del comune tra quelle individuat­e con il decreto di cui al comma 756, di elaborare il prospetto delle aliquote che forma parte integrante della delibera stessa. La delibera approvata senza il prospetto non è idonea a produrre gli effetti». Siccome il comma 757 detta una regola di carattere generale, non rinviata espressame­nte al 2021, anche le delibere di approvazio­ne delle aliquote 2020 dovranno essere redatte utilizzano il prospetto, senza il quale quindi non è possibile deliberare, perché la stessa sarebbe improdutti­va di effetti. Il decreto ministeria­le dovrà essere emanato entro il 29 giugno, ma il comma 779 prevede che le aliquote ed i regolament­i Imu relativi a quest'anno potranno essere approvati non oltre il 30 giugno, ovvero entro il giorno successivo a quello concesso al Mef per emanare il decreto, il che crea problemi, visto che i tempi di approvazio­ne in consiglio comunale di una delibera richiedono mediamente un mese.

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