Imu 2020, aliquote nel vicolo cieco
La nuova Imu prevede, ma a decorrere dal 2021, una limitazione al potere discrezionale di individuazione delle aliquote. Al fine di limitare la babele di aliquote è previsto che i Comuni potranno diversificare le aliquote esclusivamente con riferimento alle fattispecie individuate con decreto del Ministero delle finanze, il quale dovrà essere emanato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, e quindi entro il 29 giugno 2020. Il comma 757 precisa che se anche il Comune non intende diversificare le aliquote, la delibera deve comunque essere «redatta accedendo all'applicazione disponibile nel Portale del federalismo fiscale che consente, previa selezione delle fattispecie di interesse del comune tra quelle individuate con il decreto di cui al comma 756, di elaborare il prospetto delle aliquote che forma parte integrante della delibera stessa. La delibera approvata senza il prospetto non è idonea a produrre gli effetti». Siccome il comma 757 detta una regola di carattere generale, non rinviata espressamente al 2021, anche le delibere di approvazione delle aliquote 2020 dovranno essere redatte utilizzano il prospetto, senza il quale quindi non è possibile deliberare, perché la stessa sarebbe improduttiva di effetti. Il decreto ministeriale dovrà essere emanato entro il 29 giugno, ma il comma 779 prevede che le aliquote ed i regolamenti Imu relativi a quest'anno potranno essere approvati non oltre il 30 giugno, ovvero entro il giorno successivo a quello concesso al Mef per emanare il decreto, il che crea problemi, visto che i tempi di approvazione in consiglio comunale di una delibera richiedono mediamente un mese.