I protoni curano l’aritmia primo caso al mondo
Per la prima volta al mondo un paziente con aritmia ventricolare è stato trattato con un fascio di protoni che ha colpito, in modo mirato, la porzione del cuore responsabile dei battiti cardiaci irregolari. L’ intervento, messo a punto in collaborazione con il Policlinico San Matte odi Pavia, è stato eseguito al Cnao, Centro nazionale di adro terapia oncologica, uno dei 6 centri al mondo dotati di acceleratori a fasci di protoni e ioni carbonio per la cura dei tumori radioresistenti e non operabili. La scelta dell’ adroterapia con protoni per il trattamento di una patologia cardiaca è nata dalla necessità di contrastare una forma aggressiva di aritmia ventricolare che non aveva risposto ad alcuna terapia e che causava nel paziente continue e pericolose alterazioni del ritmo cardiaco. L’aritmia ventricolare genera infatti impulsi elettrici non sincronizzati che impediscono al cuore di pompare il sangue e possono portare all’arresto cardiaco. Per fermarla è necessario intervenire sulla parte del cuore dove gli impulsi aritmici si generano .« Di norma farmaci, chirurgia e radiofrequenza sono efficaci nel constrastare l’aritmia - spiega Roberto Rordorf, responsabile dell’Unità di Aritmologia del Policlinico San Matteo - In questo caso, però, questi interventi si sono rivelati inefficaci e si è resa necessaria un’altra soluzione». Finora l’uso di particelle pesanti in quest’ambito è documentato solo su modelli animali. L’intervento di Pavia è il primo al mondo sull’uomo e potrebbe aprire le porte a uno studio clinico sperimentale.