Farmaci, l’e-commerce vola a 300 milioni
Gli acquisti sul web di medicinali di autocura crescono a due cifre: l’Italia è il terzo mercato Ue. Sono 800 le farmacie con una piattaforma su internet
Dopo libri, vestiti, giocattoli, musica e hi-tech, nel carrello on line della spesa degli italiani finiscono sempre di più anche i farmaci di autocura, integratori e vitamine soprattutto. In Italia gli acquisti sul web crescono infatti a doppia cifra cominciando a premiare i farmacisti finora oltre 800 le farmacie autorizzate dal ministero della Salute - che hanno investito in una piattaforma per la vendita di pillole su internet. Nel 2018 il valore dell’e-commerce farmacia in Italia è stato di circa 155 milioni di euro, con un’accelerazione di oltre il 60% rispetto ai 96 milioni del 2017. Ma secondo le previsioni di Iqvia, il mercato italiano continuerà a correre arrivando nel 2019 a fatturare 220 milioni di euro, mentre quest’anno si prevedono vendite per 315 milioni. Se queste stime di crescita a doppia cifra saranno confermate, il nostro Paese diventerà il terzo mercato europeo.
«La crescita del commercio al dettaglio on line è ormai inarrestabile e lo sta diventando anche per quanto riguarda la farmacia. Secondo le nostre stime, per quanto riguarda questi prodotti, il principale fattore che spinge il consumatore all'e-commerce è il prezzo. Bisogna sempre sottolineare però che la vendita on line del famaco etico in Italia non è possibile a differenza di altri paesi», ricorda l’amministratore delegato di Iqvia Italia Sergio Liberatore. Una esclusione, quella dei farmaci con obbligo di prescrizione, che comunque non ci fa scendere dal podio nel mercato europeo - quest’anno toccherà i 6,5 miliardi dai 2,5 del 2015 dopo la Francia e distanti dalla Germania in cui lo sviluppo dell’e-commerce risulta favorito da una legislazione che prevede invece la possibilità di vendere anche i farmaci etici sul web. Qui nel 2015 le vendite erano pari a oltre un miliardo di euro e ora sono destinate a raddoppiare entro quest’anno.
I numeri delle vendite on line in Italia anche se crescono a doppia cifra sono ancora piccoli, e infatti oggi rappresentano appena l’1,9% del totale del fatturato. Si tratta infatti di una quota esigua, ma l’e-commerce è un servizio che il consumatore sta chiedendo in maniera sempre più decisa. Su internet il cliente ha la possibilità di confrontare i prodotti, le offerte e gli sconti e di acquistare il bene al prezzo più competitivo. Ma ci sono anche altri parametri che influenzano la decisione, per esempio, per alcuni, è importante la riservatezza: l'acquisto on-line permette al consumatore di mantenere l'anonimato. Inoltre, gioca un ruolo importante la comodità di fare shopping 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana senza dover uscire di casa. Elemento non trascurabile specialmente se si è ammalati.
In un’analisi condotta con specifico riferimento agli acquisti on line di integratori, Iqvia sottolinea come gli uomini siano più inclini a utilizzare l’on-line rispetto alle donne e come questa tendenza si sia sviluppata soprattutto nel Nord e nel Centro del Paese.
Attualmente in Italia sono circa 800 le farmacie e parafarmacie autorizzate dal ministero della Salute a vendere i prodotti su internet con tanto di bollino Ue da rendere visibile sul sito. Tuttavia, secondo i dati Iqvia, il 20% di questi detiene il 90% delle vendite. Internet mette il farmacista dinanzi a un utente molto più informato ed esigente, in grado cioè di scegliere dove effettuare il proprio acquisto. Infatti, se il rapporto con il proprio farmacista rimane prioritario in una logica di benessere e di consiglio, l'e-commerce rappresenta un canale sempre più interessante quando il paziente sa esattamente cosa vuole comprare. C’è poi un profilo sicurezza da non sottovalutare.
«Gli acquisti fatti in Italia sui siti registrati al ministero della Salute sono sicuri perché dietro c’è una farmacia reale che tra l’altro applica gli stessi prezzi che poi sono praticati nell’esercizio fisico», avverte Roberto Tobia segretario nazionale di Federfama che comunque sottolinea come l’attivazione di un canale on line spinga diverse farmacie ad applicare maggiori sconti sui prodotti: «I cittadini in particolare vogliono sperimentare la stessa comodità provata con un acquisto fatto da casa con Amazon» . «La vera piaga - aggiunge Tobia - sono invece i tanti siti pirata che assomigliano a farmacie on line e che nel 90% dei casi propongono in vendita farmaci, da quelli per le disfunzioni erettili agli psicofarmaci, che in realtà non sono medicinali e che nel migliore dei casi non servono a nulla mentre nel peggiore possono essere una minaccia seria per la salute dei cittadini perché contengono sostanze nocive o tossiche come mostrano i sequestri fatti dai Nas. Su questo fronte bisogna fare una battaglia senza quartiere». I consumatori-pazienti sono dunque avvertiti: le truffe sul web sui farmaci sono sempre dietro l’angolo e oltre al portafogli possono far male anche alla salute.
Nel nostro Paese è vietata la vendita on line di farmaci etici. Per i siti serve autorizzazione ministeriale