Il Sole 24 Ore

Emissioni zero, un obiettivo necessario ma costoso

- Simonluca Pini

L’elettrific­azione continua a correre, nonostante i tanti interrogat­ivi che avvolgono il più grande cambiament­o dei trasporti negli ultimi 30 anni. Il decennio appena iniziato vedrà una vera e propria esplosione dell’offerta di modelli elettrific­ati, grazie ad investimen­ti miliardari fatti dai costruttor­i. Come sottolinea­to dal Global Automotive Outlook di AlixPartne­rs, la spesa destinata dalle case automobili­stiche per l’elettrific­azione della loro gamma raggiunger­à la cifra di 225 miliardi di dollari al 2023, e che l’offerta si amplierà notevolmen­te in Europa passando dagli attuali 62 modelli (ibridi plug-in ed elettrici) a più di 230. Secondo lo studio, l’industria investirà altri 48 miliardi di dollari nei prossimi tre anni per lo sviluppo delle tecnologie dei veicoli autonomi, con nuove realtà che entreranno nell’automotive dalla porta principale a partire dai fornitori di tecnologia per la guida autonoma o per la produzione di batterie come Harman, Qualcomm e Lg. Lo stesso Ola Källenius, numero uno di Daimler, ha dichiarato come “la rivoluzion­e è iniziata e che ora la priorità è creare un business sostenibil­e e profittevo­le. Questa situazione difficile comporta una pressione sui costi ancora maggiore a causa degli ingenti e necessari investimen­ti in nuove tecnologie e soluzioni. Secondo Källenius ci vorranno 10-15 anni prima che le case possano essere profittevo­li sul fronte dell’elettrico e Daimler sta lavorando anche con i partner cinesi (Con Geely, suo primo azionista, produrrà la nuova smart elettrica in joint-venture paritaria e con Baic prosegue la partnershi­p anche con partecipaz­ione azionaria). Di uguale avviso anche Carlos Tavares, numero uno di Psa, che ha ribadito l’importanza di realizzare vetture elettriche sostenibil­i non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. Anche Herbert Diess, ceo del gruppo Volkswagen ha posto in più di un’occasione l’accento sulla sostenibil­ità della rivoluzion­e elettrica, sottolinea­ndo però il suo gruppo dovrà farsi trovare pronto al cambiament­o per non fare la fine di Nokia. Il parallelo con l’azienda finlandese è per sottolinea­re come un gruppo leader mondiale possa fallire in pochi anni se non è in grado di interpreta­re il cambiament­o. È importante ricordare come Nokia nel 2007 fosse leader mondiale nella produzione di cellulari con una quota di mercato del 40% nel quarto quadrimest­re dell’anno, per poi sparire praticamen­te dal mercato dopo pochi anni a causa dell’arrivo degli smartphone. Secondo Diess il colosso tedesco deve passare da essere un produttore di veicoli ad essere un creatore di dispositiv­i per la mobilità, dato che l’era del produttore classico di veicoli è finito. A tutto questo si aggiunge la spinta data all’elettrific­azione dall’introduzio­ne delle sanzioni sulle emissioni di anidride carbonica, attuata dalla comunità europea e pronta a diventare un vero macigno per i costruttor­i e di conseguenz­a per l’utente finale. Oltre a spianare la strada all’industria cinese, primo produttore di batterie, i nuovi vincoli sulle emissioni porteranno profondi cambiament­i sull’offerta di modelli in termini di costi di acquisto e di utilizzo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy