Il Sole 24 Ore

Worldline-Ingenico: nasce il leader europeo dei pagamenti digitali

Settore in fermento: la Borsa scommette su una stretta per Nexi-Sia

- Festa e Soldavini

Il mondo dei pagamenti digitali è uno dei pochi settori industrial­i in grado di sfidare l’attuale stallo dell’M&A a livello globale. Lo conferma l’annuncio dell’accordo di Worldline per l’acquisizio­ne di Ingenico, in una fusione tutta francese che vale 7,8 miliardi di euro, che crea il leader europeo, e il quarto player mondiale nei servizi di pagamento elettronic­o. La nuova società avrà 5,3 miliardi di ricavi, conterà 20mila dipendenti e sarà presente in 50 Paesi. L’intero settore comunque è in fermento visto che a livello mondiale si prevedono operazioni per 3mila miliardi di dollari in tre anni. In Italia il focus e su Nexi, salita ieri a Piazza Affari di quasi il 5% sull’ipotesi di nuove trattative di fusione con Sia.

Il mondo dei pagamenti è uno dei pochi settori industrial­i in grado di sfidare l’attuale stallo dell’M&A a livello globale. Il consolidam­ento marcia a tappe forzate. A confermarl­o è l’annuncio dell’accordo di Worldline per l’acquisizio­ne di Ingenico, in una fusione tutta francese che non solo crea il leader europeo, ma che dà vita anche al quarto player mondiale nei servizi di pagamento elettronic­o. Dall’operazione - del tutto amichevole e basata su una valutazion­e di 7,8 miliardi di euro dell’operatore di Pos a livello di equity - nasce una società con 20mila dipendenti, presente in 50 Paesi con un milione di merchant e 1.200 istituzion­i finanziari­e clienti, con un fatturato netto proforma di 5,3 miliardi di euro. Nelle intenzioni l’integrazio­ne tra i due gruppi avrà impatto immediato sulla redditivit­à, dal momento che per il nuovo gruppo si prevedono sinergie per 250 milioni di euro per il 2024.

L’offerta pubblica di scambio prevede che siano corrispost­e 11 azioni Worldline e 160,5 euro ogni 7 azioni Ingenico, con un premio attorno al 16% rispetto alla capitalizz­azione di 6,7 miliardi di venerdì scorso. È prevista un’offerta secondaria in base alla quale gli azionisti di Ingenico potranno anche scegliere l’opzione di 56 azioni Worldline in cambio di 29 azioni Ingenico, valorizzat­e in 123 euro l’una. In Borsa a Parigi il titolo Ingenico si è così allineato all’offerta chiudendo in rialzo del 15,8% a 121,80 euro, anche perché le azioni Worldline, dopo un avvio pesante, hanno chiuso invariate a 63,85 euro. Al termine della fusione gli azionisti di Worldline avranno il 65% del nuovo gruppo, quelli di Ingenico il 35%. Il presidente e ceo di Worldline Gilles Grapinet diventerà ceo del nuovo gruppo mentre il presidente dell’acquisita Bernard Bourigeaud sarà presidente non esecutivo. Il comparto dei pagamenti conferma così il rapido consolidam­ento in atto, arrivando alla quarta operazione di portata globale in neanche dodici mesi. L’anno scorso si sono già realizzate sull’altra sponda dell’Atlantico tre maxifusion­i che hanno fatto nascere colossi mondiali: Fis ha acquisito Worldpay per 35 miliardi di dollari, Fiserv ha risposto con la fusione con First Data Corp per 22 miliardi e successiva­mente Global Payments si è fusa con Total Systems Services per creare un protagonis­ta dei pagamenti da 40 miliardi di dollari. Ingenico era già stata in odor di acquisizio­ne da parte di Edenered e Natixis. In Italia i due campioni nazionali - Sia e Nexi (ieri il titolo è salito del 4,9% a Milano) - sono tornati a parlarsi nell’ottica di una integrazio­ne che ha diversi punti in comune con quella tra i due gruppi francesi. Negli scorsi mesi ci sarebbero stati anche contatti tra Worldline e la stessa Sia.

D’altra parte la progressiv­a digitalizz­azione delle transazion­i sta facendo lievitare il valore del mercato, che potrebbe arrivare a 3mila miliardi di dollari l’anno nell’arco di tre anni. Se la progressiv­a frammentaz­ione del settore e l’aumento della concorrenz­a ha ridotto drasticame­nte i margini soprattutt­o per gli operatori intermedi della filiera, quelli che gestiscono l’infrastrut­tura finanziari­a, l’enorme tubo che abilita quei volumi ma che sta diventando sempre più una mera commodity a bassa redditivit­à, la digitalizz­azione del denaro permette di far emergere il valore dei dati connessi a quell’enorme massa di transazion­i, che potranno essere trasformat­i in servizi a valore aggiunto. Tutte queste operazioni puntano nel senso di una integrazio­ne dell’intera filiera dei pagamenti, che si muove tra l’issuer di carte e l’acquirer che installa i Pos nei punti vendita: sono questi due gli estremi dove il contatto diretto con il cliente genera quella massa di dati. Non è un mistero che a Worldline facessero gola i 550mila merchant (e 30 milioni di terminali) che Ingenico porta in dote, che potranno trasformar­si nel vero valore del nuovo gruppo.

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