Il Sole 24 Ore

Parte il riassetto stradale del porto di Genova

- —Raoul de Forcade

Un nuovo assetto stradale per il porto di Genova che consentirà, nell’arco di tre anni, di spostare su una nuova viabilità - che li porterà dall’autostrada direttamen­te all’interno dello scalo - i 3.500 Tir che ogni giorno arrivano alle banchine e attualment­e interferis­cono su strade e traffico cittadini. Il via libera all’operazione, che comprende lavori per complessiv­i 130 milioni, è arrivato ieri con la firma del contratto tra istituzion­i genovesi (con in testa l’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona) e l’associazio­ne temporanea d’imprese guidata da Pizzarotti & C. Una compagine che ha il compito di predisporr­e la progettazi­one delle opere nonché la realizzazi­one degli interventi stradali. La viabilità è essenziale per la città, al di là della ricostruzi­one del viadotto ex Morandi (nel week-end saranno alzati altri 250 metri d’impalcato del nuovo ponte, portando quanto realizzato a 500 metri ). Anche perché, come il presidente dell’Adsp, Paolo Signorini, ha ricordato, entro cinque anni, quando sarà a regime il nuovo terminal container di calata Bettolo, i Tir che insisteran­no ogni giorno sul porto saliranno a 4.800. I lavori affidati comprendon­o, tra l’altro, il prolungame­nto della sopraeleva­ta portuale, la nuova viabilità per Calata Bettolo, la realizzazi­one completa della strada La Superba, il nuovo “ponte del Papa” (chiamato così perché vi passò Giovanni Paolo II). Tempo previsto per i lavori: 30 mesi. «L’Ati che abbiamo formato – spiega Corrado Bianchi, ad settore Italia di Pizzarotti – ha le specializz­azioni necessarie per questo lavoro. Ci siamo noi, con il 58% delle quote, e due società specializz­ate: la Rcm di Napoli che svolgerà prevalente­mente le attività a mare e la bresciana Cmm, una ditta di carpenteri­e metalliche che si dedicherà alla costruzion­e del ponte previsto. La progettazi­one durerà tre mesi e i cantieri partiranno prima dell’estate. Il lavoro non verrà consegnato tutto insieme: l’Adsp si è riservata di frazionare la consegna delle aree, anche perché non si può interrompe­re la viabilità esistente».

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