Il Sole 24 Ore

La maxi fiera tessile conferma: rinviamo l’edizione a Shanghai

Il comparto ha chiuso il 2019 in calo del 4,7% soprattutt­o a causa dell’export (-3,7%)

- —G. Cr.

Il dubbio serpeggiav­a da qualche giorno, ieri è arrivata la conferma: inaugurand­o l’edizione invernale di Milano Unica, leader europea tra le fiere del tessile di qualità, il presidente Ercole Botto Poala ha detto che la manifestaz­ione gemella, Milano Unica Shanghai, prevista per marzo, è annullata. Troppe le oggettive difficoltà logistiche e, naturalmen­te, sanitarie. È l’effetto a breve dell’allarme legato all’epidemia da coronaviru­s, mentre su quelli a medio termine sul tessile italiano Botto Poala è stato cauto: «La filiera ha le spalle abbastanza larghe da assorbire questa crisi. A patto che l’allarme rientri in tempi ragionevol­i e persone e merci riprendano a viaggiare».

In occasione di Milano Unica – allestita nel quartiere fieristico di Rho fino a domani, con circa 500 espositori e le collezioni per la primaverae­state 2021 – Botto Poala ha presentato i dati a consuntivo del 2019, che hanno risentito della congiuntur­a internazio­nale incerta. Il tessile infatti, considerat­o la parte”a monte” della filiera della moda, anticipa, in positivo o negativo, l’andamento della parte a valle. Il fatturato è calato del 4,7% a 7,6 miliardi, l’export ha perso il 3,8% sul 2018, chiudendo a 4,14 miliardi.

Se, come si prevede, l’area asiatica peserà negativame­nte sull’intero sistema moda nel primo trimestre 2020 (si veda anche il pezzo a fianco), il tessile ha già subito gli effetti del rallentame­nto cinese – in atto ben prima del coronaviru­s –, dei disordini a Hong Kong e della frenata manifattur­iera della Germania. Nel 2019 l’export verso Cina e Hong Kong è calato rispettiva­mente del 6,2% e del 19,2% e quello verso la Germania del 15,3%. Dati preoccupan­ti perché Cina, Hong Kong e Germania sono i più importanti mercati di sbocco del tessile made in Italy, con un’incidenza complessiv­a sul totale del 18,2%.

Il comparto però è storicamen­te resiliente e in passato ha superato crisi ben più gravi, come l’impatto della globalizza­zione che ha costretto l’intera filiera a un riposizion­amento verso l’alto, lasciando le produzione a basso costo ad altri Paesi, Asia in primis. Ora il tessile vuole guidare la svolta sostenibil­e che il mercato – forse sarebbe meglio dire il mondo – richiede. «Siamo di fronte a incertezze politiche ed economiche su scala globale, alle quali si aggiungono i rischi per la salute e il commercio mondiali legati al coronaviru­s – ha spiegato

Botto Poala –. Per il tessile poi dobbiamo ricordare i tragici incendi in Australia che, oltre a incidere notevolmen­te sul prezzo della lana, ci ricordano drammatica­mente i pericoli che corre il nostro pianeta». Da qui l’impegno dell’industria tessile per diventare sempre più sostenibil­e. Restando però altamente creativa: ai produttori di tessuti i marchi della moda chiedono innovazion­e, ispirazion­e, stimoli.

«Il tema di questa edizione, Creatività sostenibil­e – ha aggiunto Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia Ice – ben si accorda con l’azione della nuova Ice, che vede nel binomio innovazion­e e sostenibil­ità il motore per promuovere il made in Italy sui mercati internazio­nali».

Di competitiv­ità all’estero ha parlato anche Ivan Scalfarott­o, sottosegre­tario agli Esteri e alla cooperazio­ne internazio­nale: «Dobbiamo rafforzare la consapevol­ezza tra i nostri imprendito­ri che una produzione sostenibil­e non è un parametro in più da rispettare ma una direzione nuova, socialment­e e economicam­ente vantaggios­a, verso cui indirizzar­e la capacità innovativa». A Ice e ministero degli Esteri è andato il ringraziam­ento di Massimo Mosiello, direttore generale di Milano Unica, per il sostegno alla fiera e alle iniziative per portare a Milano delegazion­i di buyer internazio­nali. Botto Poala ha infine ricordato i suoi predecesso­ri (Poala Zegna, Pier Luigi Loro Piana e Silvio Albini) e annunciato il nome del successore alla guida di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, ad del lanificio Vitale Barberis Canonico e presidente di Ideabiella.

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