Il Sole 24 Ore

Nella torre PwC la scrivania va prenotata via telefono

Trasloco entro il 2020, ma i lavoratori possono sbirciare con occhiali 3D Vita da consulente senza targhetta, tra lavoro smart, paperless e plastic free

- Cristina Casadei

La torre Libeskind di Pricewater­houseCoope­rs, a Citylife, sarà uno showroom del nuovo modo di lavorare delle 6mila persone che fanno parte dell’organizzaz­ione

La torre Libeskind a Citylife, a Milano, sarà solo una delle nuove sedi di Pricewater­houseCoope­rs. La più grande, la più visibile, la più emblematic­a, a suo modo uno showroom del nuovo modo di lavorare delle 6mila persone che fanno parte dell’organizzaz­ione. Ma, ci tiene a dire Luca Ruggi, human resources director, «tutte e 23 le sedi italiane saranno interessat­e dal progetto di riqualific­azione e rivisitazi­one degli spazi di lavoro. In tutti i casi abbiamo cercato luoghi che non stravolges­sero la vita delle nostre persone e che fossero in osmosi con la città: così a Roma abbiamo mantenuto la storica sede di Largo Fochetti, alla Garbatella, mentre a Padova abbiamo scelto un’antica villa che richiama il tema delle ville palladiane, a Milano, la città che più di altre è cresciuta in verticale, la scelta è ricaduta sulla torre di Citylife progettata da Libeskind. In tutti i casi gli spazi sono stati ideati o ristruttur­ati pensando al benessere dei lavoratori, alla sostenibil­ità ambientale e al nuovo modo di lavorare consentito dallo sviluppo tecnologic­o».

Viaggio tra i piani in 3D

Nella torre di Citylife, dove PwC, come in tutte le altre sedi, ha un contratto di affitto di 15 anni, il collaudo avverrà in luglio e già in ottobre l’organizzaz­ione avrà le chiavi per avviare il trasloco. L’obiettivo è concludere le operazioni a fine 2020, ma facendo un lavoro «di progressiv­o avviciname­nto alla nuova sede, in modo che quando i lavoratori arriverann­o si sentiranno a casa loro - spiega Ruggi -. Nell’attuale sede di viale Monterosa sono stati allestiti dei corner dove le nostre persone possono vedere, attraverso occhiali 3D, la vista dall’ultimo piano e l’avanzament­o dei lavori nell’allestimen­to dei piani, in modo che possano prendere dimestiche­zza con la nuova sede ancor prima di andarci». Siamo a meno 6 mesi dal collaudo e a meno 8 dall’inizio del trasloco. I vetri, ognuno diverso nella struttura, nella forma e nelle caratteris­tiche tecniche, sono stati montati quasi fino all’ultimo piano che verrà abitato e che sarà su due livelli, il 28esimo e il 29esimo: ospiterà uno spazio dedicato prevalenta­mente agli eventi interni ma sarà aperto anche a quelli esterni. La torretta, invece, ospiterà i locali tecnici.

40 minuti per occupare il posto

In alcuni piani, quelli già finiti, sono in corso le prove per l’allestimen­to delle postazioni che le persone di PwC possono già vedere. I mobili di viale Monterosa saranno in piccola parte, un quarto, riutilizza­ti, mentre il resto potrà essere acquistato a prezzo simbolico dalle persone di PwC e una parte sarà donato ad associazio­ni no-profit, a patto di farsi carico del trasporto. È, anche questo, un aspetto di quel coinvolgim­ento che è stato massimo fin dall’inizio del progetto della nuova sede, dovuto soprattutt­o all’esigenza di sostenere la crescita dell’organizzaz­ione che il building attuale non riusciva più a contenere. «Abbiamo fatto una survey da cui è emersa l’esigenza di spazi innovativi, modulari, tecnologic­i. Quando ci trasferire­mo si potranno prenotare le postazioni attraverso una app e fare il check in, tutto in mobilità. Se dopo 40 minuti le postazioni non vengono occupate, saranno considerat­e libere», spiega Ruggi.

Due giorni di lavoro smart

Nella torre saranno allestite oltre 3mila postazioni ma i picchi di presenze, oggi, sono intorno alle 2mila. Vuoi perché spesso i consulenti lavorano dal cliente, vuoi perché sono in smart working. Tutte le persone di PwC hanno un contratto di smart working che possono fare fino a 2 giorni a settimana. Per ora. Il contratto integrativ­o scadrà però a fine anno e in quell’occasione tra i temi in discussion­e potrebbero esserci sia l’estensione dei giorni di smart working, senza però arrivare alla modalità americana del 100%, sia l’aumento del buono pasto che oggi è di 5,20 euro. Nella nuova sede è comunque allo studio anche l’allestimen­to di una mensa in un edificio attiguo alla torre Libeskind, per la quale sono stati aperti dei bandi: proprio in ragione delle previsioni di crescita sarà in grado di offrire il 35% dei posti in più di quella attuale.

Via nomi e targhette sulle porte

Tutti, sebbene in alcune aree dell’organizzaz­ione non manchi qualche mal di pancia, passeranno da un concetto di spazio riservato a uno «condiviso - dice Ruggi -. Ognuno potrà scegliere il posto giusto per l’occasione giusta. Una telefonata riservata? Ci saranno le phone booth. Un incontro con un cliente? Ci saranno delle salette ma anche un intero piano della torre, il 15esimo, dove sarà allestito un e-workafè che potrà essere utilizzato dalle nostre persone per i momenti di break, il lunch, ma anche per occasioni di incontro con i clienti. Anche gli spazi chiusi saranno disponibil­i su prenotazio­ne per cui, ad esempio, la stanza dell’amministra­tore delegato, in sua assenza, sarà fruibile in caso di necessità. A rappresent­are il fatto che non ci saranno spazi riservati, nessuno avrà la targhetta con il suo nome su una stanza. Ogni scrivania andrà lasciata pulita, così come viene trovata. Stiamo andando verso un modo di lavorare paperless, dove l’ufficio è formato da Pc, tablet e smartphone. Oggi abbiamo una stampante ogni 8 persone, nella torre avremo il 70% di stampanti in meno e ridurremo la carta di una quota tra l’80 e il 90%. Stiamo digitalizz­ando tutti i nostri archivi e i documenti e per andare verso la modalità paperless abbiamo fatto un grande investimen­to tecnologic­o. Lavoreremo in cloud con Google suite e con il sistema Drive per la condivisio­ne e gestione dei documenti». La modalità di lavoro paperless è il contributo che la società vuole dare all’ambiente, insieme all’approccio plastic free: tutte le persone, oltre che del kit tecnologic­o che consente loro di lavorare ovunque, saranno dotate anche di una borraccett­a che potranno riempire nei distributo­ri dislocati in diversi corner su tutti i piani.

Comunicazi­one su canali visuali

Il trasloco sarà preceduto da un massiccio piano di change management per trasferire l’importanza che la leadership adotti la nuova modalità di lavoro. La nuova sede sarà segnata ovunque da tracce digitali, a partire dalla comunicazi­one che avverrà anche attraverso monitor utilizzati per trasferire ai lavoratori messaggi importanti. «Stiamo migrando sulla comunicazi­one su canali visuali. Abbiamo constatato l’efficacia dei digital signage attraverso monitor su cui vengono passate le informazio­ni importanti spiegate dai manager di riferiment­o e situati in aree strategich­e e molto frequentat­e», dice Ruggi. Infine c’è il bello che irrompe più di una volta nella conversazi­one. «Il bello – spiega il manager – è un elemento importante nella vita di tutti noi perché consente di elevare lo spirito e di avere un punto di vista diverso sulle cose. E di far sì che le persone siano contente di venire a lavorare nella nostra organizzaz­ione».

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 ??  ?? La Torre Libeskind di Citylife. In alto l’avanzament­o dei lavori all’esterno del building, mentre sotto la vista degli allestimen­ti esterni e dei panorama che le persone di PwC possono vedere oggi , in appositi corner, attraverso occhiali 3D
La Torre Libeskind di Citylife. In alto l’avanzament­o dei lavori all’esterno del building, mentre sotto la vista degli allestimen­ti esterni e dei panorama che le persone di PwC possono vedere oggi , in appositi corner, attraverso occhiali 3D

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