Il Sole 24 Ore

Astaldi, portafogli­o ordini a 6,5 miliardi

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Astaldi è in linea con i target della proposta concordata­ria presentata al Tribunale. Lo ha annunciato ieri la società che ha poi comunicato che il portafogli­o ordini al 31 dicembre 2019, era superiore a 6,5 miliardi di euro. Quanto alla battaglia avviata da una fetta dei bondholder, l’azienda ha voluto sottolinea­re che «la procedura concordata­ria si sta svolgendo in maniera conforme alla normativa applicabil­e». Ha poi ribadito «il proprio convincime­nto che l’approvazio­ne della proposta concordata­ria costituisc­a la migliore soluzione attualment­e disponibil­e nell’interesse dei creditori» e ha rispedito al mittente l’accusa principale mossa dagli obbligazio­nisti, ossia che il progetto non rispetti la par condicio creditorum. Cosa di cui sono invece convinti alcuni bondholder che contestano l’assegnazio­ne agli attuali azionisti di Astaldi di una quota pari al 6,5% del capitale sociale; sottolinea­no la lesione del diritto di ciascun creditore e obbligazio­nista di poter esprimere un consenso (o dissenso) informato sulla proposta concordata­ria; ricordano che il recupero atteso sarebbe non superiore al 18%, contro il 38% indicato nel piano; e infine sostengono che ci sia stata una violazione della disciplina in materia di appello al pubblico risparmio. Gli obbligazio­nisti di Astaldi, riuniti nel Comitato bondholder, in sostanza non intendono abbandonar­e la battaglia contro un piano di ristruttur­azione del debito che a loro avviso penalizza i possessori di bond rispetto agli altri creditori. Per questo i rappresent­anti del Comitato, tramite legale Alessio Di Amato, hanno inviato l’ennesima lettera ad Astaldi, ai Commissari e al Tribunale fallimenta­re di Roma in cui contestano quelli che loro ritengono siano vizi procedural­i e di sostanza. Astaldi, dal canto suo, si è detta pronta a valutare «opportune azioni legali nei confronti di chi diffonde notizie inesatte che potrebbero influenzar­e in maniera non corretta la valutazion­e del voto degli obbligazio­nisti e dei creditori tutti».

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