Il Sole 24 Ore

Risultati su app? Meglio la carta

- —R.Ba. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dietro il clamoroso flop della macchina elettorale democratic­a nell’Iowa c’è un’app segretissi­ma (fino a poco fa) chiamata Shadow, che il partito ha deciso di utilizzare per trasmetter­e i voti dai 1.700 caucus, le assemblee di base disseminat­e in 99 contee, per ridurre le telefonate e trasmetter­e i dati via digitale. Shadow è stata sviluppata dall’omonima società tech in due mesi, ma prima del suo utilizzo non è stata testata in situazioni reali. Finanziata da Acronym, società no profit legata al partito, è costata 60mila dollari.

Gli attivisti l’hanno scaricata sugli smartphone per trasmetter­e i risultati. Ma si è capito subito che qualcosa non andava: nel quartier generale del partito sono arrivate chiamate per segnalare problemi. Shadow, hanno riferito fonti della società, può evidenziar­e malfunzion­amenti in aree con scarsa connettivi­tà e senza banda larga – l’Iowa è uno stato rurale – e nel caso in cui tante persone cerchino di usarla nello stesso momento. Così è andata.

I vertici del partito democratic­o hanno dovuto precisare che non c’è stato “hackeraggi­o”. Perché più passava il tempo e più sui social fioccavano le teorie dei cospirazio­nisti su voti truccati, schede e conti che non tornavano. Alla fine si è dovuto ricorrere alla vecchia carta e al conteggio manuale. che riporta alle polemiche delle primarie di repubblica­ni e democratic­i nel 2016, quando Sanders e Trump, da posizioni opposte, nei rispettivi partiti cercavano da outsider di scardinare con le loro candidatur­e le posizioni dell’establishm­ent.

Trump poi ieri sera ha tenuto l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione davanti alle due Camere riunite. L’ultimo del suo mandato prima delle elezioni di novembre. Oggi il Senato alle 16 voterà i due articoli dell’impeachmen­t: l’esito è scontato, data la maggioranz­a dei voti ai repubblica­ni.

Secondo le indiscrezi­oni che arrivano dalla Casa Bianca, il discorso sullo Stato dell’Unione punta sul richiamo alla «Grande America che è tornata» grazie alla sua presidenza. Con i successi economici, la Borsa ai massimi, la disoccupaz­ione ai livelli più bassi da cinquant’anni e gli accordi commercial­i con Canada, Messico e Cina.

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