Pagamenti tracciabili, scontro sul rinvio
Possibile usare contanti fino al 1° aprile ma c’è il nodo coperture
Fino al prossimo 31 marzo sarà ancora possibile chiedere le detrazioni al 19% per alcune spese sanitarie, per i mutui o le tasse universitarie anche se i pagamenti sono stati fatti in contanti. Lo prevede un emendamento della maggioranza di Governo al testo del decreto Milleproroghe. Ma nel Governo si è acceso uno scontro sulle coperture perchè si attingerebbe dal fondo per il taglio del cuneo fiscale.
Pausa di riflessione sullo slittamento al 1° aprile 2020 dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per poter beneficiare delle detrazioni fiscali al 19% nelle dichiarazioni dei redditi del 2021. L’emendamento al Dl Milleprororghe, voluto dal ministro per l’Economia, Roberto Gualtieri, e bollinato dalla Ragioneria non ha convinto tutta la maggioranza tanto da richiedere un rinvio della sua presentazione alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.
A sollevare dubbi Italia Viva e Leu che nel leggere la relazione tecnica hanno chiesto chiarimenti sulla ipotizzata riduzione del fondo per il taglio del cuneo. «Va bene dare più tempo agli italiani per abituarsi a pagare le spese detraibili col bancomat, ma preferiamo che questa norma non sia coperta riducendo i soldi per la riforma dell’Irpef. Siamo sicuri che un’altra copertura è possibile», ha sottolineato il capogruppo Iv in commissione Bilancio Luigi Marattin.
In attesa che il Mef trovi le risorse per superare le ultime resistenze della stessa maggioranza, Governo e relatori hanno depositato complessivamente 36 emendamenti (15 l’esecutivo e 21 i due deputati Vittoria Baldino del M5S e Fabio Melilli del Pd ). Tra quelli del Governo trovano conferma i circa 140 milioni complessivi che il Governo utilizza per prorogare la Cigs nelle aree di crisi complessa e per sostenere il reddito di altre aziende in difficoltà a livello regionale (si veda Il Sole 24 ore del 4 gennaio). Così come, nel pacchetto relatori, trova posto quanto anticipato ieri su queste pagine sulla possibilità per i risparmiatori in attesa di ristoro dalle banche coinvolte nelle crisi finanziarie del 2018 di poter ottenere il 40% degli indennizzi spettanti una volta che la domanda di accesso al Fir sia stata completata.
I relatori propongono anche una soluzione sul rilascio delle patenti di guida. In particolare per evitare la necessità di prorogare il periodo di validità del foglio rosa e assicurare la funzionalità degli uffici della motorizzazione anche gli addetti amministrativi e tecnici del Mit sono abilitati ad effettuare gli esami di idoneità per il rilascio della patente C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D, DE.
Spunta anche un emendamento, sempre dei relatori, che apre la possibilità per i professori e i ricercatori universitari «che svolgono i compiti assistenziali» nelle aziende ospedaliere-universitarie (i Policlinici) di poter svolgere l’attivià extramoenia (la libera professione nel privato) mantenendo il tempo pieno e non più solo il tempo definito.
Il Governo rivede il Codice dell’amministrazione digitale (Cad). L’Interno diventa identy provider unico di Stato come soggetto tenuto all’erogazione e gestione dell’ID (Spid). Inoltre l’accesso ai servizi dovrà essere assicurata dalla carta di identità elettronica.
Il pacchetto Enti locali si arricchisce di ulteriori correttivi. Oltre al “nuovo salva Napoli” (anticipato sul Sole 24 Ore di ieri), arrivano una serie di correttivi settoriali. Il primo accentra alla sezione delle Autonomie della Corte dei conti i compiti fin qui assegnati alle sezioni regionali sui pareri di finanza pubblica chiesti da regioni ed enti locali. La novità è solo apparentemente marginale, perché il suo obiettivo è quello di ridurre il proliferare di indicazioni divergenti su questa o quella regola di bilancio che fin qui hanno moltiplicato i comportamenti, e le incognite, sulla gestione dei conti locali. Un altro correttivo riguarda i tetti di spesa del personale, nella complessa fase di passaggio dal vecchio turn over ai nuovi vincoli alle assunzioni basati sul rapporto fra le entrate stabili e le spese per stipendi. Con un altro emendamento, si chiede ai Comuni in crisi che hanno approvato il piano di rientro o l’ipotesi di bilancio strutturalmente riequilibrato di assumere prioritariamente i funzionari che gestiscono i bilanci.