Simonini (Anas): gare e progetti in ripresa con l’aiuto delle norme sblocca cantieri
L’ad della società lancia una proposta per superare il gioco dell’oca che allunga fino a otto anni i tempi per aprire i cantieri: «Una sola conferenza di servizi, due mesi per decidere»
Anas, oltre a essere la più grande stazione appaltante pubblica del Paese insieme a Rfi, è anche lo specchio della grande crisiinfrastrutturaleitaliana:toccatoilfondodellaproduzione dinuoveopere(434milioni)senzalaripresa prevista (-31% rispetto ai piani) per una crisi che viene da lontano e che ha lasciato l’azienda «senza benzina» (cioèsenzanuoviprogettiprontiperessereappaltati),l’Anashaprovatoarialzarsinel2019connuoviprogettiapprovati (+322%), nuove gare (4,6 miliardi, +62%) grazie alla semplificazione del decretosbloccacantiericonilmassimo ribasso e l’appalto integrato, una forte iniezione di manutenzioni programmate (661 milioni, +16%), l’appalto di noveopereperunvaloredi1,6miliardi, l’assunzione di 1.250 persone (in gran parte tecnici) cui dovrebbero seguirne altre 900 nel 2020. Facendo faticosamente anche i conti con l’eredità grave delpassato:lacrisidelleimpreseappaltatrici che blocca una ventina di grandi appalti, un contenzioso record di oltre 10miliardiridottooradi3,6miliardipagando alle imprese solo 350 milioni (il 5%dellerichieste),51milavisiteispettive l’anno ai 14.600 ponti e viadotti di proprietà e altre 3.900 «visite principali» sulle strutture bisognose di maggiore attenzione, senza contare «i 986 ponti che l’Anas si accolla in termini di verifiche ed eventuali interventi urgenti ma restano senza proprietario» in una pirandelliana vicenda all’italiana.
Tutto questo racconta Massimo Simonini,amministratoredelegatodella società dal 21 dicembre 2018, cresciuto in azienda da quando vinse il concorso per dirigenti nel 1994 fino alla fine del 2018 quando, nella gestione Armani, era proprio responsabile dei ponti. Propone una grande semplificazione del «gioco dell’oca» infernale che richiede all’Anas tra 5 e 8 anni per approvare un progetto esecutivo e aprire un cantiere: ci vuole – dice – una conferenza di servizi che in due mesi dica se e come approvare il progetto.
Ingegner Simonini, partiamo dall’attualità: il decreto milleproroghe vi individua come gestore della rete autostradale, in caso di revoche delle attuali concessioni. Molti osservatori sono scettici. Negliultimidueanniabbiamoricevuto diritornodaprovinceeregionioltresettemila chilometri di rete stradale disastrata,senzapedaggioesenzachecirestituisseroilpersonale.Figuriamocise cimettepensieroacquisire3milachilometridireteconunpedaggioesettemila persone per gestirla. Detto questo, noi siamo neutri e aspettiamo le decisioni del governo, per poi decidere, a nostra volta, se mantenere in vita o mettere in liquidazionelasocietàAnasConcessioniAutostradali(Aca)cheArmaniaveva costituito proprio per proporsi come concessionario.Noigestiamogià1.300 chilometridiraccordieautostrade,tutti senza pedaggio per gli utenti.
Veniamo ai vostri lavori. Qual è la causa principale dei ritardi nella realizzazione?
L’aggravarsi della crisi del tessuto imprenditoriale italiano si è riflettuta pesantemente sulle commesse con cantieriincorsooinfasediavvio.Loscorso anno ben venti interventi, il 39% delle commesse attive, hanno subìto per questomotivoungraveritardorispetto ai cronoprogrammi approvati. Queste venticommesseinsofferenzaincidono per il 72% del portafogli complessivo. Per ridurre questo impatto negativo sullaproduzionelavori,Anashaadottato correttivi che hanno consentito lo sbloccooilriavviodivariinterventiper 2,5 miliardi. Questo ha prodotto un incremento di produzione di circa 300 milioni,limitandocosìal31%lariduzionedifatturatorispettoaipiani,afronte dellamancataproduzionepersofferenza delle imprese del 72%.
Vi aspettate una ripresa nel 2020?
Perlaproduzionedilavoriprevediamo dipassareda1.095milionidel2019a1,5 miliardi circa.
Che effetto ha prodotto il decreto sblocca cantieri? Sarebbero utili i commissari?
Abbiamoappaltatonoveinterventiper 1,6 miliardi di investimenti, un’inversioneditendenzarispettoall’annoprecedente anche grazie all’utilizzo della proceduradiappaltointegrato,reintrodottadallosbloccacantieri.Chiediamo unaprorogadiquestanormatemporanea.Anchelareintroduzionedelmassimo ribasso ha consentito di accorciare i tempi di gara, semplificando i meccanismi di affidamento. Sui commissari nonsipuòfareundiscorsogeneralizzato.Bisognaindividuareleoperecherealmente possono avere un’utilità dal commissariamento. Noi siamo pronti adallestirestrutturecommissariali,fermorestandocheessedovrannoessere dotate di effettivi poteri di snellimento deitempiedelleprocedure.Aproposito disbloccacantieriaggiungocheavevamopropostounfaldonedimodificheal codiceappaltimaleunichedueapprovate sono appunto massimo ribasso e appalto integrato. Ci sarebbe, quindi, ancora da lavorare.
Il gioco dell’oca cui siete costretti nell’approvazione dei progetti richiede tra 5 e 8 anni per cantierare un’opera. Cosa si può fare per ridurre questi tempi?
Laleggeeingeneraleleamministrazioni pubbliche, a partire dai ministeri, ci trattano con diffidenza, come se fossimo soggetti privati. Siamo costretti a tornareanche23voltedallastessaamministrazioneperavereilvialibera.Ma noisiamopartedelloStatoequestadiffidenza non è giustificata. Ci vorrebbe unasolaconferenzadiservizicontutte leamministrazionicompetentialtavolo cheinduemesidecidesseseecomeapprovare un progetto. Il rispetto delle prescrizioni può essere lasciato a una verifica fatta con il cantiere in corso.
Veniamo alla sicurezza dei ponti messa in discussione da numerosi rapporti (come quello delle Province). Come stanno le cose? Avete un piano straordinario?
Non ci sono ponti a rischio sulla rete Anas. Sulla nostra rete viene esercitata una continua sorveglianza delle opere d’arte.Suglioltre14.600pontieviadotti sottolanostragestione,abbiamoeffettuatonel2019circa51milaispezionitrimestrali e 3.900 «ispezioni principali» e approfondite che vengono svolte annualmente. Abbiamo completato il grandepiano2019digareperlamanutenzionedipontieviadotti,delvaloredi oltre 1,3 miliardi di euro. Negli ultimi mesidelloscorsoannoabbiamoavviato l’ultima tranche di 76 bandi di gara per lavori di risanamento delle opere d’arteperunvaloredi380milionidieuro. In tutto il 2019 abbiamo pubblicato complessivamente su tutto il territorio nazionale 80 bandi di gara, di cui 4 per 968,6 milioni, per interventi mirati alla conservazione,alconsolidamentostatico e alla protezione sismica dei ponti eviadottipresentisullanostraretestradaleeautostradale.Abbiamoancheresopiùefficienteilprocessodiispezione sulle opere d’arte, attraverso l’impiego distrumentiinformaticichesupportano i tecnici dell’azienda nel corso delle visite, in particolare quelle eseguite a cadenzatrimestralesututtiimanufatti: questa informatizzazione permette di organizzare, gestire e ottimizzare una mole enorme di dati. Dal 2017 abbiamo avviato nuovi sistemi informativi di monitoraggio. Poi ci sono i 986 ponti senza proprietario.
Vicenda pirandelliana.
AseguitodeltavolotecnicochesièsvoltopressoilministerodelleInfrastrutture da febbraio 2019, Anas ha inserito questeopere,indipendentementedalla proprietàdellestesse,nelprogrammadi ispezione trimestrale e confermato l’impegnoaporreinessereogniazione necessaria a garantire la sicurezza per gliutentichecircolanosullapropriarete.Ilcensimentoedicostantiaggiornamenticihannoconsentitodiridurredel 10%leoperesenzatitolarità.Mal’inerzia di numerosi enti locali, a volte privi di idoneestrutturetecniche,nonhaancorapermessolapienaattribuzionedititolarità per tutti i manufatti. Noi siamo prontiadassumerelapienatitolaritàdi questeopere,maserveunamodificaal codice della strada.
LaCorteUehacondannatoloStato italianoperiritardineipagamenti.Voi in quanto tempo pagate?
Nel2019abbiamoregistratounritardo mediodipagamentodi17giornirispetto ai41del2018.Inmolticasiperòilritardo nel pagamento dipende da cause non imputabiliadAnascomeDurcirregolari o mancati adempimenti o contenziosi con le stesse imprese fornitrici.
‘‘ A frenare i lavori le crisi di impresa: bloccate le principali venti opere, 75% del valore
Massimo Simonini
Ad Anas
‘‘ Aspi? Attendo le decisioni del governo per decidere se liquidare la nostra società delle concessioni
‘‘ Ci ha aiutato a ripartire la modifica al codice su appalto integrato e massimo ribasso
‘‘ Nessun problema di sicurezza per i nostri ponti: facciamo 51mila ispezioni l’anno, 4 per ogni struttura