Libri, approvata la legge per promuovere la lettura
Via libera all’unanimità dal Senato al Ddl per il sostegno e la promozione della lettura e dei libri. È l’ok definitivo al provvedimento già approvato alla Camera. Il provvedimento prevede che il Mibact adotti ogni tre anni il Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura.
L’editoria ha una nuova legge, passata ieri all’unanimità in Senato. Prevede che le scuole statali e non statali di ogni ordine e grado promuovano la lettura e che lo Stato contribuisca alle spese per l’acquisto di libri, prodotti e servizi culturali da parte di cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari economicamente svantaggiati mediante la “Carta della cultura”.
Nei tredici articoli del provvedimento si disciplina anche la modalità per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro”, a partire dal 2020, ad una città italiana, per favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura. Tali progetti sono finanziati nel limite di spesa di 500mila euro all’anno. La legge esclude poi dal campo di applicazione dell’Iva le cessioni gratuite di libri e relativi supporti integrativi non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni o danni, effettuate a favore di enti pubblici o privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche.
«Con questa legge a perdere saranno i lettori», commenta negativamente il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi.
«Per contrastare e compensare gli effetti di questa legge - spiega Levi - si impongono adesso, subito, misure di sostegno alla domanda, prime tra tutte il rafforzamento della 18App, la carta cultura per i diciottenni, e la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri. Al governo, al parlamento non chiediamo aiuti per noi ma per i lettori, i consumatori, le famiglie, i giovani. Richiediamo inoltre l’assoluta garanzia e certezza sui tempi dell’entrata in vigore delle nuove norme, essendo in gioco, con conseguenze pesanti, l’organizzazione dell’intero mercato del libro, che, come qualsiasi altro settore produttivo, richiede tempo per adeguarsi al mutare delle regole».
«Imponendo la riduzione degli sconti sui prezzi di vendita - ha sottolineato ancora Levi - questa legge peserà sulle tasche delle famiglie e dei consumatori per 75 milioni di euro, mettendo a rischio 2 mila posti di lavoro».