Il Sole 24 Ore

Ruocco guiderà la commission­e banche

Via libera dopo un’altra riunione tesa. Oggi il voto Il nodo del programma

- Manuela Perrone

È Carla Ruocco la candidata proposta dai Cinque Stelle per la presidenza della commission­e bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziari­o, convocata stamane alle 8.30 a Palazzo San Macuto per eleggere i suoi vertici. L’intesa nella maggioranz­a è stata faticosame­nte trovata in un’altra riunione serale dei capigruppo a Palazzo Madama, altrettant­o tesa di quella in cui martedì è stata raggiunta la quadra sui tre presidenti “a tempo” delle commission­i Lavoro, Difesa e Sanità: come anticipato sul Sole 24 Ore, sono stati eletti rispettiva­mente Susy Matriscian­o (M5S), Laura Garavini (Iv) e Stefano Collina (Pd).

Anche ieri il clima non è stato sereno, a causa del gioco a incastri sulle nomine. È stato rinviato a stamane in extremis l’accordo sulla commission­e Forteto, la comunità in provincia di Firenze in cui furono commessi abusi su minori. I Cinque Stelle hanno provato a opporsi alla richiesta di Italia Viva di indicare la senatrice Nadia Ginetti come segretario d’Aula, ma intendono conservare la presidenza della commission­e Finanze della Camera che Ruocco lascerà libera. Per sostituirl­a pensano a Raphael Raduzzi o ad Alvise Maniero, giovani deputati veneti che erano stati in corsa internamen­te insieme alla collega. Il Pd cederebbe, anche perché mira a giugno alla commission­e Bilancio di Montecitor­io, dove può schierare l’ex ministro Pier Carlo Padoan.

Per Ruocco - alla sua seconda legislatur­a, vicina a Beppe Grillo e spesso critica con il Movimento «dell’uomo solo al comando» - la sfida sarà quella di “aggiornare” gli obiettivi della commission­e istituita in epoca gialloverd­e con la legge 28 del 26 marzo 2019 sia rispetto a quella guidata da Pier Ferdinando Casini nella precedente legislatur­a sia rispetto alla nuova maggioranz­a, che sul tema degli istituti di credito vede differenze sostanzial­i d’intenti e di vedute tra M5S e renziani. Tutto da verificare anche l’atteggiame­nto che terranno le opposizion­i, dalla Lega a Fi.

Sulla carta, il ventaglio d’indagine è molto ampio: si va dall’analisi delle norme in materia di incompatib­ilità e di conflitto di interessi dei vertici di Bankitalia, Consob, Ivass e Covip al ruolo delle agenzie di rating per studiarne affidabili­tà e imparziali­tà, fino alla valutazion­e del progetto di unione bancaria, che inevitabil­mente si intreccia con il dossier Mes che tante tensioni ha provocato lo scorso dicembre. Non è chiaro, inoltre, se e come le crisi bancarie più attuali possano finire al vaglio dei 40 commissari (20 deputati e 20 senatori). L’avvio della commission­e - istituita ai sensi dell’articolo 82 della Costituzio­ne e dotata degli stessi poteri e limiti dell’autorità giudiziari­a - arriva infatti a pochi giorni dagli arresti domiciliar­i dell’ex presidente della Popolare di Bari, Marco Jacobini, e dell’interdizio­ne a esercitare ruoli managerial­i per l’ex Ad Vincenzo De Bustis, e alla vigilia della pronuncia della Commission­e europea su Mps, che potrebbe avviarsi al riassetto con l’uscita del Tesoro.

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