Gualtieri: «I risparmi in investimenti a lungo termine»
Il ministro dell’Economia: «Avanti con Pir e Ace, sugli Eltif confronto con l’Ue » «Surplus di fiducia da parte del cliente e di competenza da parte del consulente»
«Passare a investimenti vincolanti a lungo termine richiede un surplus di fiducia da parte dei clienti». Lo ha detto il ministro Gualtieri
«È necessario un cambio di paradigma nell’approccio agli investimenti da parte degli italiani. I risparmiatori sono abituati alla convertibilità quasi immediata dell’investimento in disponibilità liquida, che è senz’altro una risorsa e un valore fondamentale, ma in un mondo caratterizzato da tassi a zero o negativi questa attitudine degli investori genera anche effetti subottimali per il singolo e per il sistema nel suo complesso». È questa la strada indicata dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, per rilanciare la redditività dei portafogli delle famiglie e aiutare nel contempo la crescita del Paese. Una via che alcune società di gestione e reti distributive di prodotti finanziari hanno già intrapreso negli ultimi mesi per indirizzare i risparmi degli italiani verso investimenti illiquidi.
Nel corso del suo intervento a ConsulenTia20, l’evento organizzato dall’Anasf a Roma, rivolgendosi alla platea di consulenti finanziari Gualtieri ha rimarcato a più riprese la necessità di veicolare risorse verso l’economia reale e far capire agli investitori l’importanza del fattore “tempo”. «Il passaggio verso investimenti vincolanti a lungo termine, richiede un surplus di fiducia da parte del cliente e di competenza da parte del consulente - ha affermato Gualtieri -. È una sfida complessa per tutti e il ruolo degli intermediari bancari e dei consulenti finanziari è centrale ed estremamanete delicato. Un sano e corretto metodo di investimento accresce il benessere delle famiglie e la loro stabilità patrimoniale, ma può anche contribuire ad aiutare il Paese ad affrontare la grande sfida della crescita, della sostenibilità e dell’innovazione».
Nel sottolineare l’esistenza fuori dai listinidimigliaiadiPmicherappresentano un’alternativa di investimento rispetto alle società quotate, il ministro ha ribadito che «l’opportunità è reciproca perché le aziende accedono a canali di finanziamento alternativi e i consulenti trovano nuovo terreno fertile per generare rendimenti per i loro clienti. Ma le opportunità comportano anche rischi che vanno adeguatamente gestiti e in questa direzione il contributo dei consulenti finanziari è fondamentale». Un aspetto da non sottovalutare e sul quale occorre rendere consapevoli gli investitori. Per migliorare il circolo virtuoso e canalizzare il surplus di risparmio delle famiglie verso il deficit strutturale di investimenti nelle Pmi e nelle infrastrutture, il Mef ha avviato una nuova stagione di iniziative - etichettata da Gualtieri come Finanza per la Crescita 2.0 - con una serie di misure di incentivazione all’investimento nell’economia reale attraverso gli Eltif, su cui è in corso un confronto con la Commissione Ue per smarcare il tema della compatibilità degli incentivi con la disciplina sugli aiuti di Stato; attraverso i nuovi Pir, gli incentivi per persone fisiche e giuridiche che investono in capitale di rischio delle Pmi innovative e, infine, attraverso il rispristino dell’Ace, aiuto alla crescita economica - per favorire il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese. «Proseguiremo in questa direzione - ha concluso Gualtieri con l’obiettivo di concorrere ad eliminare i tanti granelli di sabbia che talvolta contribuiscono a inceppare il meccanismo della crescita».