UniCredit vende il 12% della turca Yapi Kredi
Alla vigilia della diffusione dei conti di bilancio 2019 UniCredit compie un altro passo in avanti verso la riorganizzazione delle proprie attività. Ieri la banca di piazza Gae Aulenti ha infatti annunciato da una parte di essere diventata azionista diretta di Yapi Kredi, dopo lo scioglimento della joint venture con Koc e con una quota pari al 31,9% del capitale, e di aver dall’altra avviato il collocamento per un complessivo 12% del capitale dell’istituto di credito turco.
L’operazione, che riguarda la terza banca per capitalizzazione del Paese con un valore equivalente a 3,7 miliardi di euro (la quota in vendita vale dunque 440 milioni), «si inserisce - come ricorda una nota - nell’ambito della strategia di UniCredit volta a semplificare le proprie partecipazioni e a ottimizzare l’allocazione del capitale». Giunge a seguito della compravendita annunciata lo scorso 30 novembre 2019 e sarà realizzata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali che ha avuto inizio immediatamente.
UniCredit ha sottoscritto con i Joint Bookrunner (Citigroup Global Markets Limited, J.P. Morgan, Morgan Stanley e UniCredit Corporate & Investment Banking) un impegno a non disporre delle azioni rimanenti di Yapi per un periodo di 180 giorni dalla data di regolamento dell’operazione. Su quest’ultimo aspetto va tuttavia ricordato come nel precedente caso dello scorso anno la banca abbia alla fine ceduto la rimanente partecipazione detenuta in FinecoBank in anticipo rispetto ai termini di lock up fissati nella prima operazione.
L’attenzione si sposta quindi ai conti di bilancio che saranno diffusi stamani prima dell’apertura delle Borse e che prevedono secondo gli analisti una perdita media nel quarto trimestre 2019 di 1,1 miliardi a causa di voci straordinarie legate alla stessa operazione Yapi , ma anche a costi di uscita dei dipendenti in Germania e Austria, ad accantonamenti aggiuntivi per l’accelerazione della cessione della divisione Non Core, oltre a una svlutazione significativa delle attività immateriali. Intanto all’interno del board sono stati cooptati quali consiglieri non esecutivi e indipendenti Beatriz Lara Bartolomé e Diego De Giorgi, in sostituzione di Fabrizio Saccomanni e Martha Boeckenfeld. Le nomine, della cui selezione si è occupata Spencer Stuart, saranno sottoposte per l’approvazione alla prossima assemblea.