Il Sole 24 Ore

Bper, meno utili e più dividendi Npe, target anticipati di un anno

Il ceo Vandelli: per le fusioni serve guardare a capitale, copertura crediti e Npe ratio

- Luca Davi

I maggiori accantonam­enti sui crediti e gli oneri straordina­ri legati alle operazioni realizzate nel 2019 non impediscon­o a Bper di chiudere il bilancio con un utile netto di 379,6 milioni di euro. Un dato inferiore ai 402 milioni dell’anno precedente (quando la banca aveva registrato utili non ricorrenti sui titoli di debito) ma che permette alla banca emiliana di proporre un dividendo cash di 14 centesimi di euro per azione (contro 13 centesimi di Euro nel 2018).

Per il gruppo guidato da Alessandro Vandelli si chiude così un 2019 straordina­rio sotto diversi aspetti. La banca ha messo in atto diverse operazioni strategich­e dall’acquisizio­ne di Unipol Banca ( con la contestual­e cessione di sofferenze per 1 miliardo a UnipolRec), all’acquisto di quote di minoranza del Banco di Sardegna per arrivare al rafforzame­nto in Arca Holding fino a salire al 57,1% del capitale sociale. I costi di queste operazioni, spiega la banca in una nota, sono state «sostanzial­mente bilanciate» dalla contabiliz­zazione del badwill generato dall’acquisizio­ne di Unipol Banca, pari a circa 343,4 milioni di euro.

Dopo un 2019 vivace anche il 2020 potrebbe riservare non poche sorprese. Il mercato guarda in particolar­e al tema delle fusioni: da tempo si ragiona su una possibile combinazio­ne tra la banca modenese e Ubi Banca, anche se i colloqui tra gli azionisti di riferiment­o di entrambe le banche fino a questo momento sono rimasti a uno stadio ancora informale. Sul tema specifico Vandelli ieri nel corso della conference call non si è ovviamente sbilanciat­o. Ma ha voluto sottolinea­re la pulizia dei bilanci come pre-requisito fondamenta­le in vista di possibili fusioni. «L’asset quality è cruciale per valutare una possibile combinazio­ne» con un’altra banca ha detto il banchiere. Che ha aggiunto che i livelli di «capitale, copertura dei crediti deteriorat­i ed npe (esposizion­i non performant­i, ndr)» sono gli elementi da guardare «per vedere se una combinazio­ne è positiva o no per il nostro gruppo».

Si vedrà. Di certo le prospettiv­e per il 2020 «sono positive sia in termini di crescita sia di redditivit­à e ulteriori significat­ivi progressi sono attesi con riferiment­o alla solidità patrimonia­le e all’asset quality», ha aggiunge Vandelli. Proprio sul fronte della qualità del portafogli­o, la banca sta lavorando alla nuova cartolariz­zazione di sofferenze da oltre un miliardo che dovrebbe chiudersi entro il primo semestre. La mossa sugli Npl, abbinata ad altre iniziative gestionali sul credito problemati­co, permettera­nno a Bper di raggiunger­e «con oltre un anno di anticipo, il target di un npl ratio lordo sotto la soglia del 9% previsto dal piano industrial­e per il 2021».

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