Vodafone, Ipo della società delle torri nel 2021
Nel trimestre ricavi +6,8%: confermate le stime sul margine operativo lordo
La società delle torri europea di Vodafone fa passi in avanti, con la definizione del “senior management team” e una deadline che è stato lo stesso ceo Vodafone Nick Read a esplicitare nella nota di commento ai conti trimestrali del gruppo: «Ci stiamo preparando per una potenziale Ipo al più presto nel 2021».
La multinazionale britannica delle Tlc mette nero su bianco un timing dell’operazione di valorizzazione di questa towerco europea che Vodafone creerà a partire da maggio 2020 con le sue 61.700 torri fra Spagna, Portogallo, Uk, Irlanda, Germania, Grecia, Italia e altri Paesi europei.
Il nostro Paese in questa dinamica farà da apripista e best practice. In Italia infatti Vodafone sta lavorando con Tim per far confluire i suoi asset in una Inwit compartecipata. L’operazione è ora al vaglio delle Autorità europee dopo il via libera dell’assemblea di Inwit lo scorso 19 dicembre e la notifica inviata alla Commissione Ue lo scorso 17 gennaio.
Quegli asset faranno parte della towerco europea di Vodafone che avrà quartier generale a Dusseldorf in Germania e sarà società interamente controllata dal gruppo. Il quale, non può sfuggire, ha scelto la Germania e non Uk come sede della towerco. Una scelta, questa, sulla quale non può non aver pesato Brexit. Nella European towerco Vivek Badrinath è il Ceo, scelta fatta a novembre, mentre le posizioni di Cfo e di Cco sono occupate rispettivamente da Thomas Reinstein e Sonia Hernandez. Tutto questo avviene nel quadro di un novero di accordi di condivisione della rete che si declinano in vario modo in diversi mercati, dalla Germania alla Spagna.
Sempre ieri però, in occasione della presentazione dei conti del gruppo, Vodafone ha chiarito un altro importante punto che riguarda lo sviluppo della rete 5G. Il gruppo, infatti, ha deciso di rimuovere le apparecchiature Huawei dalla core network per il 5G in tutta Europa. Già l’anno scorso l’operatore aveva deciso di smettere di usare Huawei nelle parti più sensibili delle sue reti in Europa. Il ceo Nick Read in conference ha confermato ieri una decisione dettata «dalle raccomandazioni della Ue e dalla decisione del Regno Unito di rimuovere le apparecchiature Huawei dal core network» chiarendo che «ci vorranno circa cinque anni per un costo approssimativo di 200 milioni di euro».
Quanto ai numeri del trimestre concluso a dicembre (l’anno fiscale per Vodafone termina a marzo) i ricavi per il gruppo sono saliti del 6,8% a 11,75 miliardi di euro. Quelli da servizi sono saliti dello 0,8% (-1,4% in Europa e +9,1% nel resto del mondo) a 9,73 miliardi e la società ha confermato le stime sul margine operativo lordo dell’intero esercizio, comprese tra i 14,8 e i 15 miliardi di euro. Quanto all’Italia, i ricavi da servizi sono scesi del 5% a 1,22 miliardi, a causa, si legge in una nota, della «continua pressione competitiva sul segmento mobile», ma dall’altra parte i ricavi da rete fissa sono saliti del 4,2% a 303 milioni con clienti che hanno raggiunto quota 3 milioni con 2 milioni di clienti in fibra (+26,8%).