Cattolica, vertice con l’Ivass in vista dell’assemblea
Sul tavolo le modifiche allo statuto, ma per il cda alcune sono illegittime
Il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, si è presentato ieri in Ivass in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 7 marzo. Assise convocata per mettere all’ordine del giorno alcune modifiche statutarie di particolare rilevanza, tra cui talune – su limiti di età e mandato – che potrebbero interessare direttamente il numero uno.
Così, come riferito da Radiocor Il Sole 24 Ore, Bedoni ha deciso di incontrare di propria iniziativa i vertici dell’Autorità per spiegare il punto di vista del consiglio di amministrazione rispetto ai mutamenti sollecitati da alcuni soci dissidenti guidati da Francesco Brioschi e Massimiliano Cagliero, i quali – forti del 2,5% del capitale – hanno chiesto la convocazione di un’assemblea straordinaria, poi fissata dal board per il 7 marzo.
L’incontro, dunque, è servito principalmente a questo. Ossia a far sì che Bedoni, forte dei pareri legali sollecitati dal cda, potesse spiegare perché, come deliberato dal consiglio, alcuni degli aggiustamenti sollecitati non fossero legittimi. In particolare, i legali avevano sostanzialmente concordato sul fatto che le norme che si vogliono inserire nello statuto (in particolare per quanto riguarda l’età massima di 75 anni e la permanenza massima in cda di nove anni sugli ultimi 15) non sarebbero illegittime in sè, visto che sono previste anche da altre società, ma avrebbero profili di illegittimità, poiché produrrebbero la decadenza immediata e senza giusta causa di alcuni consiglieri, tra cui Bedoni, che invece hanno un mandato in scadenza nel 2021.
Su questo punto, però, i soci dissidenti non sarebbero d’accordo e con ogni probabilità prima dell’assemblea esporranno pubblicamente le loro ragioni. Lo hanno già fatto d’altra parte anche in Ivass dove sono andati qualche tempo fa per presentare la ratio dello loro proposta.
Richiesta rispetto alla quale il cda, pur mettendo in luce «i rischi di contenzioso e incertezza» in caso di approvazione delle modifiche sollecitate, aveva deciso comunque di convocare l’assemblea «in un’ottica di piena trasparenza e favore verso la sovranità assembleare», rimettendo ai soci la decisione ultima sulla richiesta di revisione della governance.
Intanto, Cattolica ha cominciato a chiamare a raccolta soci e agenti. Martedì sera, a Verona, si è tenuto il primo incontro. Sul tavolo, ufficialmente, non doveva esserci alcuna riferimento alle questioni relative alla governance. Il vertice della società, dopo l’intervento del sociologo dell’Università Cattolica di Milano, Mauro Magatti, era chiamato a fornire uno spaccato sui numeri, già noti, della compagnia e sulle prossime sfide strategiche che l’attendono.
Non si può escludere, tuttavia, che superata la parte formale del summit il tema non sia diventato argomento di confronto tra i presenti. Tanto più stante la posizione netta del vertice della società. Che a questo punto i soci dissidenti possono contrastare solo declinando nel dettaglio le tempistiche con le quali si aspettano che le modifiche diventino efficaci.