IL TEMA DELLA PROGRESSIVITÀ MODELLO TEDESCO PER RITROVARE L’EQUITÀ FISCALE
Iprincìpi costituzionali di capacità contributiva, uguaglianza e progressività devono tornare ad assumere unruo lodi centralità nell apolitica tributaria italiana, anche al fine di ridurre le disuguaglianze sociali. Secondo una ricerca curata dalle Acli e dall’Università di Brescia, il modello più rispondente a tali finalità sarebbe quello tedesco in cui a ogni aumento di reddito è associato un onere fiscale personalizzato in termini di contribuzione. Tale sistema consentirebbe di attuare la progressività in via immediata (in modo lineare), non pregiudicare gli incapienti e chiamare alla contribuzione in misura maggiore chi più possiede.
Nonostante nella Costituzione tedesca non siano espressamente codificati iprincìp idi capacità contributiva e progressività,a differenza di quanto previsto dall’articolo 53 della Costituzione italiana, l’imposta tedesca sul reddito delle persone fisiche è caratterizzata da un modello fondato prevalentemente sulla progressività “lineare” e in parte “a scaglioni ”, consentendo di realizzare una progressività più aderente all’ effettiva capacità contributiva.
In particolare, il reddito imponibile delle persone fisiche è assoggettato, applicando una formula matematica annualmente aggiornata, ad aliquote marginali costantemente crescenti all’aumento del reddito fino al raggiungimento di una determinata soglia dell’imponibile, oltre la quale sono applicate due differenti aliquote proporzionali per i corrispondenti “scaglioni”. Per garantire l’effettività del diritto al “minimo vitale”, fortemente tutelata dalla consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale tedesca, è riconosciuta un’area di esenzione del reddito che da circa 8.000 euro nel 2010 è aumentata a 9.408 euro nel 2020 per ciascun contribuente. Tale importo esente è raddoppiato, se il contribuente è coniugato o unito civilmente, in quanto in Germania è consentita la dichiarazione congiunta.
Per la determinazione dell’imposta la legge prevede, superata la fascia di esenzione, per il periodo d’imposta 2020, la prima area di progressività lineare da 9.409 euro a 14.532 euro, con un’aliquota marginale d’ingresso che negli ultimi dieci anni è sempre fissata al 14%. All’ aumento del reddito si incrementa l’ aliquota marginale fino a raggiungerel’ aliquota prossima al 24% applicabile al reddito imponibile di 14.532 euro. Nella seconda area di progressività
‘‘ IL METODO Una formula matematica garantisce progressività fino a un reddito di circa 57mila euro. Poi scatta un sistema a scaglioni
lineare, da 14.533 euro a 57.051 euro, che interessa la maggior parte dei contribuenti, l’aliquota marginale aumenta costantemente dal 24% fino a raggiungere l’ aliquota prossima al 42%. Raggiunta la soglia di 57.052 euro sarà applicata l’aliquota marginale proporzionale del 42% fino a 270.500 euro e del 45% oltre tale soglia. Dal confronto con la progressività “a scaglioni” italiana si evince che l’aliquota marginale massima tedesca eccede quella italiana (45% rispetto al 43%), mala base imponibile acui è applicabile l’ aliquota tedesca è quasi quadrupla rispetto all’ italiana (270.501 euro contro i 75.000 euro del nostro ultimo scaglione).
Per un contribuente celibe/nubile tedesco possesso redi un reddito imponibile paria 25.000 euro( nel 2020), il prelievo fiscale complessivo ammonta a 3.918,27 euro; la percezione di un reddito imponibile paria 25.100 euro determinerà un onere fiscale leggermente superiore paria 3.947,81 euro. Nel primo caso l’aliquota media sarà del 15,68% e l’aliquota marginale del 28,40%; nel secondo ca sole aliquote sarannopari al 15,73% e al 28,73 percento.
Ipotizzando due coniugi possessori di un reddito imponibile complessivo (dichiarazione congiunta) pari a 50.000 euro( nel 2020), il prelievo fiscale complessivo ammonta a 7.836,24 euro, cioè il doppio dell’ onere fiscale del contribuente celibe percettore di un reddito imponibile di 25.000 euro. Il sistematede scodello splitting, applicabile ai contribuenti coniugati, consente quindi di lasciare inalterata l’aliquota media al 15,68% e l’aliquota marginale al 28,40 per cento. Qualora lo stesso reddito imponibile di 50.000 euro sia prodotto da un contribuente celibe/ nubile tedesco, il prelievo fiscale ammonta a 12.808.75 euro, con la conseguenza che l’aliquota media è pari al 25,62% e l’aliquota marginale al 39%.
Il modello di progressività lineare rappresenta un significativo punto di riferimento dal quale poter attingere per realizzare una rilevante riforma dell’Irpef, per rendere la nostra imposta personale sul reddito( oggi gravante particolarmente sui redditi da lavoro) più coerentec on iprincì pi costituzionali. È evidente la necessità di ripensare il sistema di imposizione reddituale in Italia nel suo complesso, modificando scaglioni di reddito e aliquote. Infatti, l’attuale sistema risulta fortemente sproporzionato e iniquo, in quanto a fronte di un incremento di quattro punti percentuali dal primo scaglione dell’Irpef al secondo, di tre punti dal terzo al quarto e di soli due punti tra questo e il successivo, l’aumento tra la seconda classe di contribuenti e la terza è di ben undici punti percentuali e colpisce prevalentemente ceto medio e redditi da lavoro.
In ogni caso per garantire un più rigoroso rispetto del principio di capacità contributiva e di progressività sarebbe almeno auspicabile il passaggi oda cinque a sei scaglioni, con la riduzione dal 23 al 21% dell’aliquota inferiore, lo sdoppiamento del terzo max i-scaglionee un leggero incremento dell’ aliquota marginale massima dal 43 al 45 per cento. Sarebbe altresì necessario rivedere i regimi sostitutivi legati a lavoro dipendente, locazioni, redditi finanziari( anche se inta le comparto si auspica il mantenimento del regime sostitutivo di imposizione, salva l’ applicazione del regime ordinario se più favorevole), nonché il regime forfettari oche apre un solco tra il trattamento di lavoro autonomo e lavoro dipendente.
I tempi sono maturi per affrontare con rinnovato spirito riformatore il riordino della principale imposta sul reddito istituita a seguito della storica riforma tributaria degli anni Settanta.