Il Sole 24 Ore

Più iscritti e subito lavoro: ecco le scuole tecniche anti crisi

Dalla Lombardia all’Emilia-Romagna al Lazio: crescono le iscrizioni nelle scuole tecniche vicine al territorio che utilizzano una didattica progettata con imprese e laboratori all’avanguardi­a

- Tucci, Vesentini

Sono sei “istituti tecnici d’eccellenza”, che grazie a laboratori all’avanguardi­a, didattica co-progettata con il mondo produttivo, e tanta alternanza nelle imprese, hanno aumentato gli iscritti (e in prospettiv­a l’occupazion­e giovanile), a fronte di un dato nazionale con più ombre che luci.

Siamo al Guglielmo Marconi di Dalmine (Bg); un tecnico, settore Tecnologic­o, che il prossimo anno, conta 292 nuovi studenti il 10% in più rispetto allo scorso 1° settembre. «Il trend è in costante incremento - racconta il preside Maurizio Chiappa -. Siamo passati dall’ anno scolastico 2014-2015 con 39 classi e 970 alunni a circa 1.320 iscritti ,50 classi, previsti per il prossimo anno». Il Guglielmo Marconi è integrato con il territorio (a Bergamo c’è molta fame di “tecnici”, soprattutt­o manifattur­a, meccanica, meccatroni­ca “larga”); e collabora stabilment­e con una serie di aziende, ABB, Tenaris, Siad Macchine Impianti, Aruba Spa, Brembo, SMI Group, Cosberg, solo per citarne alcune.

Dalla Lombardia all’Emilia-Romagna il passo è breve, anche se nel triangolo d’oro dei motori, del packaging e della meccatroni­ca, gli istituti tecnici tengono salde le posizioni (con oltre il 37% delle matricole). «Proporzion­i ancora insufficie­nti, perché nonostante l’ appeal delle nostre manifattur­e e l’ ottimo lavoro chele imprese stanno facendoda alcuni anni per promuovere la formazione tecnica, il nume rodei periti meccanici e meccatroni­ci che vanno in pensione è quattro o cinque volte quello dei neodiploma­ti», segnala Stefano Versari, dg dell’Ufficio scolastico regionale. Il caso delle Aldini Valeriani, una delle più antiche scuole tecniche d’Europa (176 anni di storia) è sintomatic­o dell’approccio molto pragmatico delle famiglie e dei giovani emiliani nella scelta degli studi: gli iscritti all’indirizzo diurno del tecnico sono saliti di circa il 5%, da 524 a 548 (praticamen­te, una classe in più). Rispetto al tetto massimo di 450 alunni fissato dal Consiglio di istituto per garantire alti standardqu alitativi, anche il prossimo anno saranno invece accolti nella scuola un centinaio di ragazzi in più. A “tirare molto” sono gli indirizzi meccanica, meccatroni­ca, energia ed informatic­a, grazie soprattutt­o a laboratori 4.0, docenti preparati e motivati, e legame stretto con territorio­e imprese locali( ad esempio, Ducati, Lamborghin­i, Bonfigliol­i). Un mix vincente: «come conferma il tasso di occupabili­tà dei nostri studenti che è molto elevato», dice Lorenzo Baffetti, professore di matematica all’Aldini Valeriani.

Sono storie enumeri, purtroppo, ancora“in controtend­enza” rispetto al dato nazionale che vede il prossimo anno l’ istruzione tecnica attestarsi al 30,8% di iscritti al 2020/2021, in calo di 0,2 punti rispetto all’anno prima. A fronte di un nuovo incremento dei licei, che intercetta­no il 56,3% delle domande.

Ecco allora che laddove il rapporto scuola-imprese-territorio funziona, ed è ben consolidat­o, si segnalano altre storie“virtuose ”. In Toscana, ad Arezzo, c’è l’istituto Galileo Galilei, indirizzi meccanico, mecca troni co, informatic­o, biologico-sanitario, elettronic­o/elettrotec­nico. Il prossimo anno gli iscritti salgono a 397 (da 376 dell’anno prima); «e sono due anni che siamo la prima scuola della città, avendo superato il liceo scientific­o - evidenzia, soddisfatt­o, il preside Alessandro Artini -. Come ho fatto? Puntando su alternanza rafforzata e tirocini. Abbiamo inoltre 34 laboratori all’avanguardi­a; oggi offriamo agli studenti anche la possibilit­à di estrarre il Dna. Tutto questo sforzo è premiato: alle prove Invalsi otteniamo risultati eccellenti e abbiamo anche vintole olimpiadi di matematica ».

Proseguend­o lungo lo Stivale arriviamo al Lazio. Qui“in controtend­enza” c’è il Leopoldo Pirrelli di Roma, un istituto tecnico ad indirizzo economico, dove il prossimo anno si attiverann­o 6 prime classi( in passatole classi oscillavan­o tra 4 e 5). Gli iscritti potevano essere di più, ma pervia degli spazi limitati, molte domande saranno respinte. «Puntiamo molto sull’alternanza - evidenzia la preside Flavia De Vincenzi mandiamo anche ragazzi in quarta e quinta primaria a insegnare ai giovanissi­mifrancese e spagnolo. Nel giro di 2/3 anni i nostri alunni sono tutti occupati, uno addirittur­a al Cern di Ginevra, altri si orientano verso le libere profession­i ».

Il tema degli spazi è avvertito anche in Piemonte, al Giulio Natta di Rivoli (To), pervia del boom di iscritti registrato negli ultimi anni: la popolazion­e studentesc­a è passata da 600 ragazzi a oltre mille. «Sia monella zona produttiva di G rugli asco-Col legno e abbiamo un solido legame con leimp rese-dichiarala preside Rita Es po sito( l’ istituto è anche capofila dell’Its aerospazio e meccatroni­ca) -. I nostri diplomati trovano lavoro subito, ed entro un raggio di 9 Km, nel settore dello stampaggio delle materie plastiche. Per favorire il link scuola-lavoro abbiamo anche uno sportello lavoro »( tra le pochissime realtà in tutt’Italia).

Il rapporto stretto con territorio e mondo produttivo premia anche il Veneto, con il Ruzza di Padova che incrementa gli iscritti ai due indirizzi moda (tecnico e profession­ale) da 67 a 75 per l’indirizzo Moda Profession­ale Industria e Artigianat­o per il Made in Italy da 21 a 25 per l’indirizzo Tecnico del Sistema Moda. Sono quindi un centinaio gli studenti che hanno scelto di formarsi nel settore del Fashion. «Collaboria­mo con marchi del calibro di Diesel, Fashion art, Monc le reWomsh- chiosala professore­ssa Silvia Tebaldi, referente per la scuola-lavoro dell’istituto -. Puntiamo molto sullo sviluppo di progetti assieme alle aziende. Così gli studenti entrano in contatto con il mondo del lavoro, e poi vengono subito assunti».

A livello nazionale crescono le domande di iscrizione ai licei e si regista un lieve calo delle domande per gli istituti tecnici

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Istruzione tecnica. Dove è più stretta la collaboraz­ione scuolae azienda è più facile trovare occupazion­e
IMAGOECONO­MICA Istruzione tecnica. Dove è più stretta la collaboraz­ione scuolae azienda è più facile trovare occupazion­e

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