Il Sole 24 Ore

Prologis investe 65 milioni e punta sulla logistica urbana

Nel 2024 gli asset in portafogli­o supererann­o 1,1 miliardi di dollari

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Un piano di investimen­ti da 65 milioni di euro e la scelta di puntare sul segmento della logistica urbana. Queste le linee guida strategich­e per il 2020 di Prologis, multinazio­nale Usa specializz­ata nella logistica, che punta in particolar­e sulle aree metropolit­ane di Milano, Bologna e Roma. «Il 2019 è stato un anno record, con 125 milioni di investimen­ti e la realizzazi­one di sette immobili spiega Sandro Innocenti, Senior vice president e Country manager Italia del colosso Usa -. Oggi abbiamo aperti altri sette cantieri». In termini di risorse allocate quest’anno l’Italia è al terzo posto in Europa dopo Regno

Unito e Francia ex aequo sul gradino più alto. Seguono Germania, Olanda e Polonia.

Negli ultimi anni la multinazio­nale Usa ha intensific­ato l’attività lungo la Penisola con l’obiettivo di raggiunger­e nel 2024 1,5 milioni di metri quadri in portafogli­o dai circa 750mila del 2014. Il valore degli asset immobiliar­i in portafogli­o è così destinato a crescere dagli attuali 750 milioni di dollari a oltre 1,1 miliardi di dollari nel 2024. Uno sviluppo al traino di due elementi: l’ampliament­o delle operazioni in corso tra cui, per esempio, l’interporto di Bologna dove si aggiungera­nno altri 130mila metri quadri di superficie. C’è poi l’avvio nel 2021-2022 delle iniziative di “logistica urbana” che saranno utilizzate dai colossi dell’e-commerce per coprire l’ultimo miglio nelle grandi città. Il primo in Italia per Prologis sorgerà in periferia, nell’area Camm di Milano, e potrà movimentar­e anche prodotti freschi e freschissi­mi. Il nome del cliente è top segret ma potrebbe essere un colosso dell’e-commerce come, per esempio, Amazon forte del brand Whole Foods che così accelerere­bbe nell’offerta alimentare, oppure una insegna della Gdo che punta sulle vendite online. Questi depositi sono più costosi da realizzare e seguono un modello di sviluppo in cui Regno Unito e Francia, nell’area parigina, sono all’avanguardi­a. «La sfida sono i magazzini multipiano dove si superano i 13-15 metri di altezza» continua Innocenti. Immobili di questo tipo sono più costosi da realizzare perché hanno maggiori vincoli struttural­i di portata e devono rispettare norme urbanistic­he rigide.

Altri investimen­ti vengono fatti nell’area della sostenibil­ità come l’installazi­one di pannelli fotovoltai­ci ad alte prestazion­i sui tetti degli immobili. Una via per tagliare le emissioni e ridurre di quasi un terzo i costi operativi. Un altro taglio ai costi avviene con l’installazi­one di luci a led.

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