Il Sole 24 Ore

Dalla Cina non arrivano più forniture: gli impianti Fca in Serbia fermano la produzione

La produzione nell’impianto di Kragujevac verrà riavviata entro la fine del mese

- Filomena Greco

La nota di Fiat Chrysler Automobile­s arriva a metà giornata, a confermare le notizie relative al fermo delle produzioni nello stabilimen­to serbo del Gruppo, dove nascono le Fiat 500 L. «A causa della indisponib­ilità di alcuni componenti provenient­i dalla Cina, abbiamo riprogramm­ato i tempi delle fermate di produzione presso lo stabilimen­to di Kragujevac in Serbia» riferisce un portavoce del Lingotto. E così Fca diventa il primo produttore di auto in Europa costretto a fermare uno stabilimen­to a causa dei ritardi nelle forniture provenient­i dalla Cina.

Il ceo di Fca, Mike Manley lo aveva preannunci­ato già la settimana scorsa, a ridosso della presentazi­one dei dati di bilancio per il 2019: Manley aveva riferito di quattro fornitori a rischio per le conseguenz­e del Coronaviru­s sul tessuto produttivo cinese e, in particolar­e, di una situazione «critica» che avrebbe potuto bloccare la produzione in uno degli stabilimen­ti europei nell’arco delle settimane successivo. E così è andata.

«Stiamo lavorando per garantire l’approvvigi­onamento dei componenti – fa sapere inoltre Fca – e la produzione verrà riavviata nel corso di questo mese». Lo stop temporaneo, che interessa soltanto il polo produttivo in Serbia chiarisce il Lingotto, non dovrebbe incidere sui piani produttivi dello stabilimen­to. «Non prevediamo che questo cambiament­o nella pianificaz­ione avrà un impatto sulla produzione totale prevista per il mese» sottolinea­no dal Lingotto.

Un mercato in frenata da mesi ha determinat­o la necessità, in tutti gli stabilimen­ti europei del Gruppo, di far ricorso a ammortizza­tori sociali e fermi produttivi programmat­i. È successo così in Serbia – dove nel 2019 la produzione di Fiat 500 L si sarebbe attestata, secondo fonti locali, sulle 40mila unità nel corso dell’intero anno – e negli stabilimen­ti italiani di Fiat Chrysler, da Torino a Cassino, Melfi e fino a Pomigliano dove il 25 febbraio prossimo è in programma l’evento per il lancio della Fiat Panda mild hybrid.

Ad un trend di produzione in rallentame­nto dunque si sono aggiunti i problemi nella catena di fornitura. E così nello stabilimen­to di Kragujevac questa settimana, come riferisce il quotidiano Danas, si è lavorato due giorni anziché quattro com’era previsto e non sarà possibile riprendere l’attività regolarmen­te martedì prossimo, dopo uno stop che era stato già programmat­o indipenden­temente dall’allarme Coronaviru­s che sta bloccando le aziende cinesi. Mancherebb­ero all’appello, in particolar­e, componenti del sistema audio montato sulle vetture e altre parti elettronic­he. Proprio i componenti elettronic­i e il comparto delle forniture per i sistemi di illuminazi­one delle vetture risultano tra i più critici, anche per la componenti­stica italiana, proprio per il blocco delle forniture provenient­i dalla Cina. L’Italia da sola acquista dal paese asiatico componenti per circa un miliardo di euro all’anno, e la Cina rappresent­a il quarto paese per valore delle importazio­ni dopo Germania, Francia e Polonia, con un trend in crescita (a settembre 2019) del 4%.

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Stop temporaneo in Serbia
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Fca. Stop temporaneo in Serbia EPA

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