Air Italy, via al confronto per evitare i licenziamenti
La compagnia: al momento non è partita alcuna lettera di licenziamento La società è impegnata a esplorare la strada della cessione dell’attività
Si svolgerà giovedì 20 febbraio il vertice al ministero dei Trasporti con sindacati, Regioni Sardegna e Lombardia per scongiurare il licenziamento dei 1.450 dipendenti di Air Italy, in liquidazione in bonis. La società valuta la cessione delle attività.
Una corsa contro il tempo per provare a bloccare la procedura di liquidazione e scongiurare lo spettro del licenziamento per i 1.450 lavoratori Air Italy. A sollecitarla, un fronte comune che parte dalla ministra dei trasporti Paola De Micheli e arriva sino alla Regione Sardegna passando per le organizzazioni sindacali.
Ultimi scampoli di una giornata campale (quella di ieri) per i lavoratori della compagnia aerea sardo qatarota con base a Olbia e a Malpensa in liquidazione da alcuni giorni. Ieri mattina la conferenza telefonica tra Olbia (dove sono impiegate 550 persone) e Malpensa (dove è presente la restante parte dei lavoratori) con i liquidatori. L’azienda, che annuncia «nessuna lettera di licenziamento è stata inviata e ancora nessun licenziamento di massa è stato annunciato», affida a un comunicato l’esito dell’incontro. «I liquidatori hanno illustrato ai dipendenti la possibile evoluzione della procedura di liquidazione, confermando l’intenzione di adottare tutte le misure possibili di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura di liquidazione stessa si legge -. Verranno prese in considerazione tutte le possibilità di cessione di rami d’azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o di parte dei posti di lavoro». Alla fine della call però non mancano le reazioni. Che partono dai lavoratori, preoccupati per il loro futuro, e arrivano sino ai banchi del ministero dei Trasporti. Per Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt trasporti «è necessario che sia bloccata la procedura di liquidazione in bonis e sia riattivata l’operatività della compagnia». «Solo in questo modo - argomenta - potranno essere garantiti gli ammortizzatori sociali conservativi ai lavoratori. Ossia la cassa integrazione per cessata attività in base al decreto Genova. Altrimenti, senza altre soluzioni alla fine della liquidazione c’è l’orizzonte dei licenziamenti che noi vogliamo evitare». Dal sindacalista anche l’auspicio che «ci sia un’assunzione di responsabilità da parte degli azionisti e un ripensamento». Sulla stessa lunghezza d’onda anche William Zonca segretario regionale della Uil trasporti. «L’azienda riprenda l’operatività, è impensabile che una compagnia aerea sparisca da un giorno all’altro senza un reale confronto con le istituzioni e organizzazioni sindacali - dice -. Chiediamo l’immediata apertura del tavolo interministeriale alla presenza del Mise, Mit e Ministero del lavoro per verificare percorsi alternativi alla liquidazione che possano, garantire un tempo di protezione occupazionale attraverso ammortizzatori sociali conservativi». La mobilitazione interessa anche la Regione. «Esiste solo una via d’uscita - dice il presidente Christian Solinas -: assicurare alla Sardegna una compagnia aerea e garantire ai sardi una completa mobilità e i vantaggi economici derivanti dall’essere parte integrante ed accessibile di un mercato aperto». Annunciando che incontrerà Akbar Al Baker, Ceo di Qatar Airwais, gruppo che detiene il 49% di Air Italy il presidente della Regione che «nell’interesse di tutti i sardi e con la massima attenzione alla tutela dei lavoratori di Air Italy, al valore industriale di un’esperienza e un know-how consolidato proseguiremo il dialogo già avviato a livello istituzionale per cogliere ogni opportunità possibile per consentire alla Sardegna di continuare a essere parte connessa e raggiungibile del Paese e dell’Europa». Al primo pomeriggio la lettera della ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli ai liquidatori. Lettera per «formalizzare l’urgente richiesta di cambio della procedura, dal momento che la liquidazione danneggia pesantemente i lavoratori e la possibilità di garantire il trasporto aereo sulla Sardegna».
Per il 20 febbraio, giovedì prossimo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha convocato i sindacati, la regione Sardegna e la regione Lombardia. L'obiettivo (è in fase di preparazione un incontro con la proprietà) è approfondire tutti gli aspetti legati alla vertenza ancora aperta.