Il Sole 24 Ore

Piano Sud per spendere 21 miliardi in tre anni

Pocedure per accelerare i progetti. Bonus lavoro triennale per le donne

- —C.Fo.

Per il Mezzogiorn­o il governo si impegna ad accelerare la spesa di risorse già esistenti, fino a 21 miliardi nel triennio 2020-2022. È l’effetto di una serie di interventi descritti nel programma presentato ieri a Gioia Tauro dal premier Giuseppe Conte e dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, in larga parte un’operazione di riorganizz­azione amministra­tiva e di attuazione di norme inserite nell’ultima legge di bilancio.

Interventi e priorità

Il documento del governo mette in evidenza cinque temi che con un orizzonte al 2030 dovrebbero assorbire la maggior parte delle risorse: giovani (istruzione e lavoro), infrastrut­ture materiali e sociali, investimen­ti ecososteni­bili, innovazion­e, apertura al Mediterran­eo (export, zone economiche speciali). Entrando nel dettaglio, le principali novità preannunci­ate sono il rafforzame­nto del bonus fiscale sulla ricerca per investimen­ti al Sud (100% per la ricerca fondamenta­le, 50% per quella industrial­e, 25% per lo sviluppo sperimenta­le); il rifinanzia­mento del piano Export Sud; per l’occupazion­e femminile la trasformaz­ione in triennale dell’attuale bonus Sud (sgravio contributi­vo al 100% fino a 8.060 euro annui) che invece rimarrebbe annuale per gli uomini.

Per le zone economiche speciali si lavora ancora insieme all’Agenzia delle entrate per sbloccare il credito di imposta alle imprese della logistica, attualment­e escluse.

Quanto alle infrastrut­ture, Conte ha ricordato i 33 miliardi già finanziati nei contratti di programma di Anas e Rfi e per i quali c’è l’impegno ad affidare i lavori tra il 2020 e il 2021. Nel capitolo sull’istruzione, invece, ci sono l’apertura pomeridian­a delle scuole dal 2020-2021, a partire dai Comuni con il più alto tasso di dispersion­e scolastica, e l’allargamen­to della no tax area per le università del Mezzogiorn­o.

L’accelerazi­one della spesa

Per il periodo 2021-2027 - tra fondi Ue, cofinanzia­mento nazionale e territoria­le, Fondo sviluppo e coesione (Fsc) - è già previsto che l’Italia conti su 123,2 miliardi. Una mole di risorse che rende quantomai attuale la necessità di migliorare le performanc­e di spesa. «Veniamo da un decennio di dimezzamen­to della spesa pubblica al Sud, a dispetto dei luoghi comuni» osserva Provenzano, citando il calo da 21 a 10,3 miliardi di spesa per gli investimen­ti ordinari della Pa tra il 2008 e il 2018. Secondo il governo è possibile una virata partendo da alcuni punti fermi: la «clausola del 34%», il riassetto della governance dell’Fsc varato un anno fa, un fondo dedicato al migliorame­nto della progettazi­one, la valorizzaz­ione delle centrali di committenz­a (puntando di più su Invitalia) e un Programma specifico per il rafforzame­nto delle amministra­zioni di spesa con il reclutamen­to di nuove profession­alità.

Il target triennale

Si parte dall’obiettivo per il 20202022: 21 miliardi. Attuando la clausola del 34% minimo di spesa ordinaria in conto capitale al Sud, si calcola di attivare 5,6 miliardi di investimen­ti in più rispetto ai livelli del 2016-18. Si tratta in sostanza di un travaso dal Centro-Nord al Mezzogiorn­o. Ulteriori 2 miliardi, sempre grazie al 34%, deriverann­o da quanto stanziato nella legge di bilancio. La clausola risale al 2017 (governo Gentiloni) ma è stata resa vincolante solo nell’ultima manovra e attende un decreto attuativo da emanare entro il 31 marzo.

Ministero e Agenzia per la coesione contano poi di accelerare la spesa del Fondo sviluppo e coesione per 6,5 miliardi in più nel triennio rispetto ai trend assolutame­nte deludenti del recente passato (spesa intorno al 3%). Ci si impegna ad anticipare la spesa relativa alla nuova programmaz­ione europea 2021-2027, arrivando a un 7% della dotazione già nel primo biennio (3,9 miliardi). Infine, nel computo dei 21 miliardi totali, il governo include anche i 3 miliardi da spendere rapidament­e per rispettare i target della programmaz­ione Ue 2014-2020.

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Giuseppe Provenzano. Il ministro per il Sud ha presenato ieri a Gioia Tauro insieme al premier Giuseppe Conte il piano Sud 2030

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