Testi unici anti burocrazia Fisco, focus sulla famiglia
Incontro Conte-maggioranza: si parte dalle procedure su corruzione e green. Nella delega fiscale anche la giustizia tributaria
Semplificazioni.
La sburocratizzazione passa per nuovi «testi unici non compilativi». A indicare questa priorità è stato il premier Conte partendo dal pacchetto di proposte messo a punto dal ministro della Pa, Fabiana Dadone. Che prevede la realizzazione entro il 2023 di alcuni “codici”, anche in attuazione della delega già all’esame del Parlamento, per alleggerire il carico normativo e, soprattutto, procedurale. Con l’obiettivo non troppo nascosto di arrivare a una sorta di liberalizzazione eliminando così molte autorizzazioni burocratiche superflue. Tra i primi testi unici a quali si sta lavorando c’ è quello sull’ An ti corruzione. Una razionalizzazione per settori delle leggi e dei provvedimenti, dunque, che oggi moltiplicano obblighi e adempimenti per cittadini e imprese. Non a caso il ministero Dadone sta lavorando anche a un meccanismo per valutare i costi burocratici dei provvedimenti. Al dossier–presentato ieri alle forze di maggioranza al tavolo dedicato alle semplificazioni e alla riforma fiscale da inserire nella cosiddetta Agenda 2023 del Governo, che è durato due ore in un clima disteso – starebbe lavorando attivamente anche lo stesso Giuseppe Conte.
Il punto d’approdo è quello di ridurre drasticamente gli oneri da adempimento, vera tassazione occulta per cittadini e imprese, necessario, peraltro, per sbloccare le opere pubbliche e sulla digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Alcune iniziative di Palazzo Vidoni dovranno essere sviluppate in sinergia con altri dicasteri. Come quella Green economy (con il Mise) e sulla rigenerazione urbana (con il Mit).
Si stanno poi perfezionando i meccanismo per garantire a enti locali e Regioni organismi“amministrativi” di supporto etaskf or ce multidisciplinari ad ampio raggio: dalla Via ai bandi unici fino alla capacità di intercettare i fondi Ue.
La riforma fiscale e la famiglia restano comunque le priorità. Tra due settimane le forze di maggioranza dovranno portare al tavolo le proposte su cui poi realizzare una sintesi da inserire nella delega fiscale, che, come ha ricordato Gualtieri in più di un’occasione, sarà presentata alle Camere ad aprile. Sull’Irpef, dopo il taglio al cuneo che premierà da luglio i contribuenti con redditi fino a 40mila, l’intervento si concentrerà su incapienti e famiglia con l’ idea di fondo di arrivare a un assegno unico peri nuclei ora declinato in più versioni: dall’ accorpamento delle attuali detrazioni per figli a carico con l’ assegno familiare, a un assegno universale, fuori dal perimetro fiscale come ipotizzato da Italia Viva e da Leu, attraverso un’ erogazione magari da far viaggiare con il collegato alla manovra già ribattezzato Family act.
Nelle intenzioni del governo, la delega fiscale potrebbe dare maggiore respiro e progressività alla tassazione sulle famiglie e sui redditi del ceto medio. Una riforma che non rivisiterà l’ impianto dell’Iva se non, co mehari marcato il ministro dell’ Economia, con deiri tocchi in senso an ti evasione. Nessun aumento diretto dell’Iva per bar, ristoranti o alberghi, hanno precisato ieri dal Mef.
Un altro capitolo della delega fiscale affrontato durante l’ incontro a Palazzo Chigi è la riforma della giustizia tributaria. Il premier Conte così come le forze di maggioranza hanno ribadito la necessità di una riduzione dei tempi di giudizio come della necessità di arrivare a una giustizia tributaria con professionistidel settore. Ritorna sotto esame l’idea di un contenzioso tributario non più sotto l’ ombrello del Mefm adi competenza della Corte dei conti. Per una sintesi delle differente posizioni e delle sei proposte di legge già presentate al Senato contee i suoi alleati hanno deciso di creare un“tavol ori stretto ”.