Il Sole 24 Ore

Testi unici anti burocrazia Fisco, focus sulla famiglia

Incontro Conte-maggioranz­a: si parte dalle procedure su corruzione e green. Nella delega fiscale anche la giustizia tributaria

- Marco Mobili Marco Rogari

Semplifica­zioni.

La sburocrati­zzazione passa per nuovi «testi unici non compilativ­i». A indicare questa priorità è stato il premier Conte partendo dal pacchetto di proposte messo a punto dal ministro della Pa, Fabiana Dadone. Che prevede la realizzazi­one entro il 2023 di alcuni “codici”, anche in attuazione della delega già all’esame del Parlamento, per alleggerir­e il carico normativo e, soprattutt­o, procedural­e. Con l’obiettivo non troppo nascosto di arrivare a una sorta di liberalizz­azione eliminando così molte autorizzaz­ioni burocratic­he superflue. Tra i primi testi unici a quali si sta lavorando c’ è quello sull’ An ti corruzione. Una razionaliz­zazione per settori delle leggi e dei provvedime­nti, dunque, che oggi moltiplica­no obblighi e adempiment­i per cittadini e imprese. Non a caso il ministero Dadone sta lavorando anche a un meccanismo per valutare i costi burocratic­i dei provvedime­nti. Al dossier–presentato ieri alle forze di maggioranz­a al tavolo dedicato alle semplifica­zioni e alla riforma fiscale da inserire nella cosiddetta Agenda 2023 del Governo, che è durato due ore in un clima disteso – starebbe lavorando attivament­e anche lo stesso Giuseppe Conte.

Il punto d’approdo è quello di ridurre drasticame­nte gli oneri da adempiment­o, vera tassazione occulta per cittadini e imprese, necessario, peraltro, per sbloccare le opere pubbliche e sulla digitalizz­azione della Pubblica amministra­zione. Alcune iniziative di Palazzo Vidoni dovranno essere sviluppate in sinergia con altri dicasteri. Come quella Green economy (con il Mise) e sulla rigenerazi­one urbana (con il Mit).

Si stanno poi perfeziona­ndo i meccanismo per garantire a enti locali e Regioni organismi“amministra­tivi” di supporto etaskf or ce multidisci­plinari ad ampio raggio: dalla Via ai bandi unici fino alla capacità di intercetta­re i fondi Ue.

La riforma fiscale e la famiglia restano comunque le priorità. Tra due settimane le forze di maggioranz­a dovranno portare al tavolo le proposte su cui poi realizzare una sintesi da inserire nella delega fiscale, che, come ha ricordato Gualtieri in più di un’occasione, sarà presentata alle Camere ad aprile. Sull’Irpef, dopo il taglio al cuneo che premierà da luglio i contribuen­ti con redditi fino a 40mila, l’intervento si concentrer­à su incapienti e famiglia con l’ idea di fondo di arrivare a un assegno unico peri nuclei ora declinato in più versioni: dall’ accorpamen­to delle attuali detrazioni per figli a carico con l’ assegno familiare, a un assegno universale, fuori dal perimetro fiscale come ipotizzato da Italia Viva e da Leu, attraverso un’ erogazione magari da far viaggiare con il collegato alla manovra già ribattezza­to Family act.

Nelle intenzioni del governo, la delega fiscale potrebbe dare maggiore respiro e progressiv­ità alla tassazione sulle famiglie e sui redditi del ceto medio. Una riforma che non rivisiterà l’ impianto dell’Iva se non, co mehari marcato il ministro dell’ Economia, con deiri tocchi in senso an ti evasione. Nessun aumento diretto dell’Iva per bar, ristoranti o alberghi, hanno precisato ieri dal Mef.

Un altro capitolo della delega fiscale affrontato durante l’ incontro a Palazzo Chigi è la riforma della giustizia tributaria. Il premier Conte così come le forze di maggioranz­a hanno ribadito la necessità di una riduzione dei tempi di giudizio come della necessità di arrivare a una giustizia tributaria con profession­istidel settore. Ritorna sotto esame l’idea di un contenzios­o tributario non più sotto l’ ombrello del Mefm adi competenza della Corte dei conti. Per una sintesi delle differente posizioni e delle sei proposte di legge già presentate al Senato contee i suoi alleati hanno deciso di creare un“tavol ori stretto ”.

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Fabiana Dadone. Il ministro della Pa ha messo a punto una serie di proposte che prevede la realizzazi­one di alcuni Codici entro il 2023 e sta studiando un meccanismo per valutare i costi burocratic­i dei provvedime­nti

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