Il Sole 24 Ore

Bilancio della Ue: Michel propone tassa sulla plastica

Il pacchetto verrà discusso al vertice europeo Clima teso, previsti scontri

- Beda Romano

Dal nostro corrispond­ente

A sei giorni da un vertice europeo straordina­rio dedicato al prossimo bilancio comunitari­o 2021-2027, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha presentato ieri una sua proposta negoziale. L’ex premier belga suggerisce di inserire maggiore flessibili­tà nella gestione nazionale del denaro europeo nel tentativo di strappare un difficile accordo nel summit di giovedì prossimo. Molti diplomatic­i temono che un altro vertice sarà necessario per giungere a un accordo all’unanimità.

Il pacchetto illustrato prevede un bilancio pari all’1,074% del prodotto nazionale lordo dell’Unione europea, ossia 1.094,8 miliardi di euro. L’ammontare è grosso modo in linea con il bilancio dell’attuale settennato. La posta più importante rimane quella della coesione (380 miliardi di euro), seguita dall’agricoltur­a (354), dal mercato unico (149), dal vicinato (102). In coda l’amministra­zione (73), l’immigrazio­ne (22), la sicurezza e la difesa (14).

Nelle (accese) trattative, il confronto tra i Paesi membri è doppio: riguarda l’ammontare e le priorità. Alcuni Paesi – come l’Olanda, l’Austria, la Svezia, la Danimarca – non vogliono che il bilancio superi l’1,0% del reddito nazionale lordo. Altri insistono perché le politiche più tradiziona­li o ritenute tali – come la coesione e l’agricoltur­a – lascino spazio alle politiche più attuali, come la ricerca, il digitale, la difesa, l’innovazion­e. A complicare il tutto è il buco di bilancio provocato da Brexit.

Analizza Jorge Núñez, specialist­a del bilancio europeo del Center for European Policy Studies qui a Bruxelles: «La proposta di Charles Michel è molto simile a quella che presentò a fine 2019 la presidenza finlandese dell’Unione e che fu bocciata da moltissimi stati membri. Rispetto alla proposta della Commission­e europea del maggio 2018 prevede tagli, in alcuni casi anche profondi, a molte politiche nuove, dal dossier migratorio alla sicurezza. In questo senso, è deludente».

Preservato è il bilancio della zona euro, di un ammontare previsto di 19,1 miliardi di euro. Aumentano le possibilit­à per i paesi di spostare denaro da una posta all’altra a seconda delle necessità nazionali. Da un lato, si potrebbe diluire la filosofia di fondo del bilancio comunitari­o, strumento per raggiunger­e obiettivi comuni. Dall’altro, però, si cavalca la sussidiari­età in un contesto che si vuole sempre più federale, e soprattutt­o si offrono agli Stati membri nuove leve per trovare un compromess­o.

Il presidente Michel propone nuove risorse proprie, oltre ai contribuit­i nazionali: una tassa sulla plastica non riciclabil­e e l’extra gettito prodotto dallo scambio di quote di emissioni (in tutto per 15 miliardi di euro all’anno). Altro tema controvers­o sono gli sconti di cui godono l’Olanda, la Danimarca, la Germania, la Svezia e l’Austria. Nella proposta questi subiscono un calo, ma non scompaiono del tutto. Infine, è stato annacquato l’iter per bloccare i fondi europei nel caso di violazione dello stato di diritto.

Le prime reazioni sono state negative, a iniziare da Olanda e Germania. Il Parlamento europeo, che deve dare il suo consenso, già giovedì aveva chiesto più soldi per le nuove priorità. Ieri critico su questo fronte è stato il Partito popolare europeo.

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