Il Sole 24 Ore

Tasse post sisma, intesa con Bruxelles

L’accordo annunciato dal ministro Amendola chiude la procedura di infrazione

- Celestina Dominelli

È una boccata d’ossigeno arrivata in zona Cesarini per quasi 130 aziende aquilane che, a seguito della procedura infrazione avviata da Bruxelles nel 2015 per presunti aiuti di Stato, avrebbero dovuto restituire a giugno oltre 100 milioni di euro di tasse sospese dopo il sisma del 2009. La soluzione a una vicenda delicata è stata annunciata ieri dal ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, nel corso della sua visita nel capoluogo abruzzese dove ha incontrato i vertici di Confindust­ria e i rappresent­anti delle associazio­ni datoriali del territorio.

«Il protocollo proposto dal governo all’Unione Europea è stato accettato - ha spiegato ieri Amendola -. Con questo accordo abbiamo lavorato per bloccare la procedura di infrazione aperta dall’Europa e rendere, se non nullo, quasi tale l’impatto della restituzio­ne delle tasse sospese dopo il sisma del 2009 sulle aziende abruzzesi». Il percorso autorizzat­o da Bruxelles e messo a punto dall’esecutivo prevede l’applicazio­ne di una serie di condizioni, a partire «da un criterio di prossimità - ha chiarito ancora il ministro - per le imprese che, all’80 per cento, hanno un’economia in una sfera di prossimità (in 7 regioni, ndr), dall’applicazio­ne retroattiv­a del regolament­o de minimis a 200mila euro e da una ridefinizi­one delle categorie dei danni acquisiti con il meccanismo dell’autocertif­icazione». Accanto a questi, figura poi, ha aggiunto Amendola, «la compensazi­one dei crediti vantati con la pubblica amministra­zione. Provvedime­nti che già dovrebbero estendere la capacità di fuoriuscir­e dalla richiesta di quasi tutte le aziende. Per le parti restanti siamo riusciti a ottenere un pagamento rateale a tre anni per non avere un impatto troppo duro sulle aziende».

Insomma, il rischio di pesanti esborsi è stato così scongiurat­o. E anche il numero uno di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, ha espresso grande soddisfazi­one «per l’impegno profuso e i risultati raggiunti nell’alleggerir­e, quanto più possibile, il peso della restituzio­ne delle imposte che gravava sulle imprese colpite dal terremoto del 2009, riuscendo ad arginare, in questo modo, la procedura d’infrazione minacciata da Bruxelles».

A tirare un sospiro di sollievo per il buon esito della vicenda, reso noto ieri da Amendola nella sede di Confindust­ria L’Aquila Abruzzo Interno, guidata da Riccardo Podda e diretta da Francesco De Bartolomei­s, è stato anche il presidente di Confindust­ria Abruzzo, Marco Fracassi, che ha preso parte all’incontro insieme al delegato regionale alla ricostruzi­one di Confindust­ria, Ezio Rainaldi, e a una nutrita rappresent­anza di politici ed esponenti delle istituzion­i locali. «La soluzione individuat­a dal ministro Amendola con il capo di gabinetto del ministero per gli Affari europei, Fabrizio Lucentini, e con il grande supporto di Confindust­ria, il cui contributo è stato determinan­te, libera le imprese da una spada di Damocle, i cui effetti sarebbero stati devastanti», ha spiegato al Sole 24 Ore il numero uno di Confindust­ria Abruzzo Fracassi. «È stata così data una grande mano al tessuto delle piccole e medie imprese: se fosse scattata la restituzio­ne delle somme sospese, molte aziende avrebbero infatti chiuso i battenti». E, sempre ieri, l’esecutivo ha poi nominato Giovanni Legnini nuovo commissari­o straordina­rio alla ricostruzi­one per il sisma del 2016.

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