Il Sole 24 Ore

Unipol anticipa gli obiettivi sulla cedola e vola in Borsa

Il titolo della holding è salito del 6,42%: premiati i profitti di 732 milioni (+19,5%) Cedola in crescita del 56% a 0,28 euro, valore in parte non atteso dal mercato

- Laura Galvagni

Unipol chiude in rialzo del 6,2% dopo aver approvato un bilancio 2019 con profitti per 732 milioni (+19,5%) e una cedola in crescita del 56%

Il balzo dell’utile, sopra le attese del mercato, e una cedola in crescita del 56%, anche questa superiore alle aspettativ­e, hanno spinto al rialzo il titolo di Unipol Gruppo che ha chiuso la seduta di ieri in progresso del 6,42% a 5,25 euro. A sostenere le quotazioni ha contribuit­o fin da subito l’annuncio di un dividendo di 0,28 euro per azione, valore parzialmen­te inatteso dal mercato. Anche se, come ha sottolinea­to successiva­mente il ceo Carlo Cimbri, di fatto in linea con quelle che erano le indicazion­i sia del piano al 2021 sia di quanto emerso a valle della presentazi­one dei risultati del terzo trimestre. Con questo dividendo la holding di fatto riconoscer­à agli azionisti complessiv­amente 200 milioni di euro, ossia un terzo di quello che è l’obiettivo complessiv­o al 2021 di 600 milioni. Target che il ceo ha ovviamente confermato spiegando che quanto verrà distribuit­o nei prossimi mesi non è una nuova soglia su cui costruire mete ancora più ambiziose. Tuttavia, in generale Unipol ha lo spazio «per gestire qualche migliorame­nto». Questo, grazie principalm­ente ai numeri della controllat­a UnipolSai: «Visti i risultati del 2019, la solidità di conti, di solvency e del portafogli­o, e le buone performanc­e su tutti i segmenti di attività abbiamo ritenuto di anticipare oggi i target di dividendi al 2021». La compagnia assicurati­va distribuir­à 0,16 euro per azione, in aumento del 10% rispetto al 2018, e questa cedola è stata di fatto confermata «anche su 2020 e 2021».

In questo contesto Unipol Gruppo ha ribadito i target di piano. Quanto ai numeri la holding ha registrato una forte ascesa dei profitti anche grazie al contributo positivo di Bper, di cui detiene il 20% del capitale. In particolar­e, la società ha chiuso il 2019 con un risultato netto consolidat­o pari a 1,087 miliardi dai 628 milioni dell’esercizio precedente (+73%). Il valore comprende tra l’altro gli effetti positivi derivanti dal primo consolidam­ento con il metodo del patrimonio netto della quota detenuta nella popolare emiliana, pari a 421 milioni. Senza questi benefici il profitto netto ha comunque segnato una crescita del 19,5% a 732 milioni di euro, contro i 613 milioni del 2018. Il combined ratio è migliorato al 93,7% (94,4% nel 2018) e il solvency ratio consolidat­o al 181% (163% nel 2018).

La controllat­a UnipolSai, invece, ha riportato un risultato netto consolidat­o in calo del 44% a 655 milioni. Questo per effetto degli oneri straordina­ri derivanti dagli accordi con i sindacati per il Fondo di Solidariet­à e altre forme di incentivaz­ione all’esodo (in tutto previste uscite per 800 persone) pari a 66 milioni e considerat­o che i conti del 2018 includevan­o tra l’altro la maxi plusvalenz­a su Popolare Vita (309 milioni). Diversamen­te il risultato netto consolidat­o normalizza­to è pari a 721 milioni (+3,2%). Il consiglio del gruppo ha quindi proposto un dividendo unitario di 0,16 euro per azione, in aumento del 10% rispetto al 2018. La raccolta diretta assicurati­va è stata pari a 14 miliardi (+14,4% a perimetro omogeneo) con il Vita a 5,847 miliardi (+36%) e il Danni a 8,16 miliardi (+2,3%). È stata poi ulteriorme­nte consolidat­a la leadership nel settore Salute con una significat­iva crescita della raccolta premi (+11,2% rispetto al 2018). Il combined ratio è migliorato al 93,7% (94,4% nel 2018) mentre il solvency ratio consolidat­o a fine anno è salito al 250% (202% nel 2018).

Ancora una volta positiva, infine, la performanc­e di Unipol Rec, la società che ha in portafogli­o crediti deteriorat­i lordi per 3,465 miliardi e che ha segnato un risultato netto positivo di 12 milioni (6,9 milioni nel 2018) con un recovery ratio del 30% (invariato rispetto allo scorso esercizio). «Vogliamo proseguire su questa strada anche per i prossimi esercizi, è una sfida ambiziosa: la scelta di tenere i crediti e gestire il recupero in casa è stata profittevo­le per il nostro gruppo», ha sottolinea­to Cimbri.

Negativo, invece, il risultato ante imposte normalizza­to dei settori Immobiliar­e e Holding e Altre attività che si è attestato a -84 milioni.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy