A2A-Ascopiave, dopo la pace tavolo per progetti comuni
Dopo il ramoscello d’ulivo offerto dal Ceo di A2A, Valerio Camerano, anche Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave si dice interessato a «intraprendere un confronto costruttivo con tutti coloro che portano ipotesi di sviluppo industriale per valorizzare i nostri asset o crearne di nuovi, nell’ambito di un rapporto del rispetto reciproco che deve contrassegnare società nate per rispondere ai bisogni dei soci e dei territori». Parole di distensione, dunque, che dimostrano la volontà di entrambe le parti di lavorare a una tregua, e magari anche a progetti comuni, nel Nord Italia.
Proprio l’altro ieri, parlando con Radiocor, Camerano aveva aperto a un dialogo con Ascopiave sottolineando come il recente acquisto del 4,1% da parte di A2A non era un atto ostile - cui Ascopiave aveva “risposto” comprando il 3,6% di Acsm-Agam - e dichiarando la volontà di discutere progetti comuni. Il suo intervento, ha aggiunto Cecconato, «rassicura anche i nostri soci, che avevano temuto che l’ingresso massiccio e sovrapprezzo di A2A nel capitale di Ascopiave avesse i caratteri dell’ostilità. A dimostrazione del fatto che non abbiamo alcuna preclusione nei confronti di A2A, c’è l’operazione che abbiamo realizzato con la loro controllata Acsm Agam, società lombarda contigua ad un territorio dove siamo presenti, che ha una matrice simile alla nostra». Cecconato ha anche precisato che l’obiettivo di Ascopiave è «espandere i business su altre infrastrutture o altri servizi, come idrico, idroelettrico e rifiuti, stante la nostra notevole liquidità e le opportunità che il mercato offre». Di qui l’invito a un vertice con Camerano per «dialogare e proporre ipotesi di sviluppo industriale congiunto sulle reti del gas o altri business in Veneto e Lombardia».