Il Sole 24 Ore

Pininfarin­a, il real estate ultima svolta

Angori: «Abbiamo 12 torri in fase di progettazi­one o realizzazi­one nel mondo»

- Filomena Greco

Ha all’attivo 90 anni di storia, che festeggerà alla Triennale di Milano il 18 febbraio, durante i quali ha cambiato pelle almeno due volte. Pininfarin­a, sinonimo del design italiano, si lascia alle spalle un anno difficile, il 2019, come emerso nei dati riferiti al periodo gennaio-settembre – valore della produzione in calo del 12% e posizione finanziari­a netta in terreno negativo. Colpa di un paio di commesse saltate tra cui quella con Hybrid Kinetic Group e della contrazion­e nella domanda di servizi di ingegneria. Insieme al design, il cuore della Pininfarin­a di oggi resta questo, l’engineerin­g, comparto sul quale l’azienda acquisita nel 2016 dagli indiani del Gruppo

Mahindra ha scommesso grazie a nuove assunzioni – oggi sono 690 gli addetti, 380 dei quali in Italia – e alla creazione di una divisione ad hoc. Ma nella nuova vita della società con sede a Cambiano, fondata nel 1930 da Battista Pinin Farina e diventata uno dei marchi della carrozzeri­a italiana più famosi nel mondo, c’è un nuovo ingredient­e che si chiama Real Estate e una quota di attività di design extra auto che supera il 25% dei ricavi. «Sono 12 le torri in fase di progettazi­one o realizzazi­one in tutto il mondo – racconta l’ad Silvio Angori – che portano la firma di Pininfarin­a e che incarnano un nuovo modello di design capace di progettare gli spazi, che siano l’interno di un’auto o una torre destinata allo shopping, esaltando la dimensione esperienzi­ali». Experience Design è la parola chiave ed è quello che Pininfarin­a ha fatto per anni sulle auto, per poi allargare il cerchio al mondo dei trasporti – treni e aerei – dell’Industrial e degli edifici. Pininfarin­a

ha firmato il progetto per la torre residenzia­le Cyrela a San Paolo, in Brasile, la Torre di controllo del nuovo aeroporto di Istanbul, il condominio 1100 Millecento a Miami.

Il rilancio di Pininfarin­a è passato attraverso un biennio, il 2017-2018, di salita dei ricavi e di ritorno all’utile, un trend interrotto nel 2019, con un progressiv­o allargamen­to però dei campi d’azione dell’azienda. Oggi il Real Estate vale tra l’8 e il 10% del fatturato, accanto all’Industrial che cuba tra il 5 e il 7% dei ricavi e il mondo servizi mobilità extra-auto che rappresent­a un’altra fetta pari al 10% delle entrate.

La collaboraz­ione con la vietnamita Vingroup, attiva nelle telecomuni­cazioni, nel retail e nel real estate, racconta Angori, rappresent­a il paradigma del valore aggiunto di Pininfarin­a come partner globale: «Abbiamo contribuit­o a creare i modelli auto ma ora stiamo lavorando sugli altri vertical del Gruppo». Resta saldo però il legame con il mondo dell’auto e le sfide della mobilità del futuro. Il marchio Pininfarin­a è stato concesso alla newco realizzata dal Gruppo Mahindra – Automobili Pininfarin­a, con sede a Monaco di Baviera – per sviluppare l’hypercar elettrica Battista che sarà prodotta nell’officina a pochi chilometri da Torino. E Pininfarin­a tornerà al Salone del Ginevra con un progetto visionario: «Non presentere­mo un concept – anticipa Angori – ma la nostra visione del futuro dell’auto, quando le vetture saranno a guida autonoma e avranno margini di libertà oggi non immaginabi­li».

 ??  ?? SILVIO ANGORI L’amministra­tore
delegato di Pininfarin­a, gruppo fondato
nel 1930
SILVIO ANGORI L’amministra­tore delegato di Pininfarin­a, gruppo fondato nel 1930

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy