Le spese tracciabili restano senza rinvio
Lunedì la fiducia sul Dl Slitta a luglio il bollo sui noleggi
Certo, come sempre non ci sono solo rinvii, ma anche tante altre novità tra cui addirittura le nuove regole per i monopattini elettrici, oltre alle consuete “mance” elettorali. Ma il Dl milleproroghe di quest’anno, che ha preso la sua forma definitiva, prometteva novità molto sostanziose, soprattutto sul fronte del fisco. Solo che è stato ridimensionato.
Il Milleproroghe (Dl 162/2019) è stato licenziato dalle commissioni della Camera. È atteso lunedì in Aula per il voto di fiducia, su un maxiemendamento che conterrà tutte le modifiche approvate dai deputati che non comportano oneri supplementari nel bilancio dello Stato. Poi passerà al Senato, senza margini di modifica perché va convertito in legge entro il 28 febbraio.
Sul fronte fiscale, una novità approvata nelle ultime battute del dibattito in commissione è quella che evita il caos per i pagamenti del bollo auto per i veicoli in noleggio a lungo termine (durata di almeno 12 mesi, ottenuti anche dalla somma di contratti consecutivi precedenti sullo stesso veicolo). Da quest’anno la responsabilità del versamento è dell’utilizzatore (inteso come il soggetto che risulta come tale alla Motorizzazione, quindi per esempio l’azienda che prende a noleggio il mezzo e lo dà in uso al dipendente). Resta al noleggiatore solo se il noleggiatore si attrezza per effettuare pagamenti cumulativi. Ma sempre da quest’anno l’incasso va alla Regione e le banche dati non sono ancora in grado di attribuire il gettito. Quindi la riscossione era stata bloccata. Il Milleproroghe stabilisce che per i veicoli a noleggio tutti i pagamenti in scadenza nel primo semestre 2020 vanno effettuati entro il 31 luglio, senza penalità. E, per costituire un archivio affidabile, dispone che i dati vadano trasferiti alle Regioni. Cioè di fatto all’Aci, che con la manovra 2020 è stato investito del ruolo di gestore della banca dati del bollo auto, nonostante la riforma Madia della pubblica amministrazione abbia teoricamente concentrato tutto presso la Motorizzazione.
Su altre tematiche fiscali, nella conversione in legge del Milleproroghe si è cercato invano di introdurre novità spesso annunciate e talvolta anche inserite ufficialmente in relazioni tecniche, quindi attese dai contribuenti, ma mai concretizzate.
Una su tutte è la proroga ad aprile dell’obbligo di tracciabilità delle spese che nel 2021 pensionati e dipendenti potranno utilizzare con il modello 730. Ma la norma che faceva salve le spese sostenute in contanti nei primi mesi dell’anno per non perdere le detrazioni Irpef al 19% (spese mediche non convenzionate, quelle per i ragazzi in palestra, per lo studio o per gli studenti fuori sede), è caduta sotto i veti incrociati della maggioranza.
Lo stesso per gli Indicatori sintetici di affidabilità economica (Isa). Professionisti e imprese chiedono da mesi una “moratoria” sul primo anno e il ministero dell’Economia voleva consentire all’agenzia delle Entrate di utilizzare gli indicatori più evoluti che saranno elaborati quest’anno. Se proprio poi l’ufficio avesse voluto utilizzare gli Isa 2019, lo avrebbe potuto fare in contraddittorio con il contribuente. Ma anche qui tutto è caduto in commissione.