Mattarella-Salvini, ripresa di dialogo sui temi della crisi
Colloquio su emergenza sanitaria ed economica Non si è parlato di governi
Non si è parlato di Esecutivi istituzionali, né di Governo attuale o di future maggioranze. È la prima cosa che vogliono rimarcare al Quirinale per sgombrare subito il tavolo da ricostruzioni che accreditano un coinvolgimento del capo dello Stato nelle manovre politiche di cui si parla in questi giorni in Transatlantico. Voci che per ora non hanno l’attenzione di Sergio Mattarella che non vede fatti nuovi o significativi. Un conto infatti è l’attivismo di Salvini, altro è il ruolo del Colle che in questo contesto emergenziale ritiene utile creare un clima di collaborazione.
Certo, il faccia a faccia che ieri ha accordato al leader della Lega segnala la novità di una ripresa di dialogo guardando all’allarme coronavirus e ai suoi aspetti economici e finanziari non solo strettamente sanitari. «Un incontro cordiale» lo definiscono i consiglieri del Quirinale confermando la necessità di un confronto con il capo dell’opposizione visto che la situazione è ben lontana dall’essere rientrata nella normalità. Ed è proprio il ritorno alla normalità l’obiettivo che ieri hanno condiviso pur non nascondendo le difficoltà da superare.
I dati di ieri dello spread che ha rialzato la testa a 163 punti, il nuovo crollo della Borsa, l’allarme che sale con più insistenza da imprese e sindacati soprattutto del Nord, l’appello dei settori produttivi più colpiti – tra cui il turismo – e i fondati timori di recessione sono gli elementi che, messi in fila, giustificano quel faccia a faccia di ieri dal punto di vista del Quirinale. Che da Salvini avrà voluto avere il polso di ciò che accade al Nord, in quelle Regioni governate dalla Lega più colpite dai contagi e più sotto pressione dal punto di vista delle imprese. Tra l’altro nessuno sa prevedere l’andamento del coronavirus non solo in Italia ma all’estero. Per esempio, ieri c’è chi faceva notare come il rischio che gli Stati Uniti possano bloccare i voli verso il nostro Paese possa davvero rappresentare un tassello fatale. Eventualità che il presidente Trump non avrebbe escluso visto che la paura per il virus sta diventando un tema di campagna elettorale mentre Israele ieri ha deciso di bloccare gli ingressi di italiani nel Paese. Questo è il quadro che al Colle cercano di monitorare e di tenere sotto controllo chiedendo dentro e fuori i confini una maggiore razionalità e realismo.
Per Salvini invece c’è anche il calcolo politico in quell’incontro con Mattarella. Al di là dei nuovi bollettini che aggiornano il numero dei contagiati, dei morti e per fortuna anche delle persone guarite, c’è in gioco la tenuta economica che può far traballare il Conte II ed è qui che punta l’ex ministro dell’Interno. Anche se non è attuale o imminente un cambio di maggioranza - che ancora non si vede - nei partiti cominciano a ragionare su tutti gli scenari e soluzioni per cambiare il Governo. Lo sguardo è al passato quando furono soprattutto crisi finanziarie a portare – gradualmente – a larghe intese dopo aver consumato passaggi che però adesso non si sono ancora verificati. «Se a Roma continuano a tenere gli occhi chiusi ci schianteremo contro un muro» diceva un preoccupatissimo Giancarlo Giorgetti che misura giorno per giorno le incertezze e lo sbandamento del Nord produttivo e voleva che le preoccupazioni di quei territori salissero fino al Colle.