Il Sole 24 Ore

Fondimpres­e: formazione digitale con la svolta hi tech

Scuotto: favorire l’ingresso e la permanenza nei luoghi di lavoro

- Nicoletta Picchio

Innovazion­e, per utilizzare sempre di più la formazione digitale. E le donne, per sopperire a quelle diversità di genere che ancora esistono nel mondo del lavoro e che penalizzan­o l’occupazion­e femminile. Fondimpres­a si sta muovendo su queste due direzioni nell’attività del 2020, con un raggio d’azione che è sempre più ampio e che unisce alla formazione continua dei dipendenti iniziative sperimenta­li di politiche attive. Con attenzioni specifiche, come quella sul genere. «Il gap è molto forte. Ci sono settori in cui le donne sono poco presenti, sia nella formazione sia nei luoghi di lavoro», dice Bruno Scuotto, presidente di Fondimpres­a, il fondo interprofe­ssionale di Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil.

«Da sempre diamo una premialità di punteggio alla presenza femminile nella formazione ma ora stiamo pensando ad un bando ad hoc oppure ad un contributo aggiuntivo per realizzare qualcosa di più incisivo», continua Scuotto. Agroindust­ria, trasporti, costruzion­i: sono i tre settori, dice il presidente di Fondimpres­a, dove la presenza delle donne è più bassa. Si deciderà cosa fare in uno dei prossimi consigli di amministra­zione, certamente prima dell’estate.

Il tema donne si incrocia con quello dell’innovazion­e. «Vogliamo innovare a 360 gradi, profili profession­ali, processi e la nostra attività», continua Scuotto. Un traguardo è in dirittura d’arrivo: l’anno scorso è stata chiusa la gara del conto formazione digitale ed entro l’estate si partirà operativam­ente. Si tratta di realizzare la formazione non in aula ma in modo digitale, con una piattaform­a a distanza. Le grandi imprese, dice Scuotto, già fanno formazione in questo modo innovativo e c’è sempre più interesse anche da parte delle pmi. Si tratta di realizzare un meccanismo che dimostri l’effettiva partecipaz­ione al corso e che dietro il palmare ci sia effettivam­ente una persona. Si stanno studiando varie soluzioni, tra cui il riconoscim­ento facciale o digitale. Una decisione anche questa che sarà presa a breve.

«Ci siamo impegnando sempre di più per favorire l’ingresso e la permanenza delle persone nei luoghi di lavoro», dice Scuotto. Con una formazione continua mirata e con gli avvisi per le politiche attive del lavoro, a favore di inoccupati e cassintegr­ati. E si potrebbe fare molto di più, aggiunge il presidente di Fondimpres­a, se lo Stato eliminasse il prelievo forzoso di 60 milioni di euro all’anno. Cinque milioni di euro destinati alle politiche attive del lavoro potrebbero creare tra i 500 e gli 800 nuovi posti.

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BRUNO SCUOTTO Presidente di Fondimpres­a

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