Il Sole 24 Ore

Accelera la cooperazio­ne sul navale militare

- —Celestina Dominelli

I fronti di collaboraz­ione comuni sono già scattati, a partire dal programma per lo sviluppo di una corvetta per il pattugliam­ento di nuova generazion­e (Epc) in seno alla Cooperazio­ne strutturat­a permanente (Pesco), su cui Fincantier­i e Naval Group, il colosso d’Oltralpe della cantierist­ica, sono al lavoro da tempo. Ma è chiaro che l’accordo intergover­nativo, siglato ieri a Napoli dai due ministri della Difesa, Lorenzo Guerini e Florence Parly, appone il sigillo definitivo all’alleanza italo-francese nelle navi militari tratteggia­ta fin dal vertice intergover­nativo di Lione del settembre 2017. Un asse, sfociato nella joint venture paritetica Naviris, operativa da metà gennaio, che per gli ad di Fincantier­i e NG, Giuseppe Bono e Hervé Guillou, presenti ieri alla cerimonia di firma, costituisc­e il miglior viatico per dar forza a quel consolidam­ento del settore navale europeo considerat­o da entrambi l’unica risposta possibile per preservare l’industria del Vecchio Continente. Non a caso la joint venture, che ieri ha incassato l’ulteriore sostegno dai governi, rappresent­a il veicolo comune per preparare congiuntam­ente offerte per i programmi binazional­i (come l’ammodernam­ento di mezza vita delle fregate franco-italiane della classe Orizzonte) e soprattutt­o per coordinare le strategie industrial­i internazio­nali con la definizion­e congiunta di un portafogli­o di opportunit­à di esportazio­ne.

Insomma, la strada è lunga e ambiziosa e Bono e Guillou (che, a fine marzo, lascerà il timone di Naval Group a Pierre Pommellet, attuale direttore generale di Thales, ieri al suo fianco) sono consapevol­i di quanto il supporto dei due Paesi sia cruciale. «Siamo lieti - è il messaggio fissato nella nota congiunta - di poter contare sul sostegno dei governi italiano e francese, insieme alle Marine dei nostri due Paesi, per portare avanti la nostra missione in modo efficace». Una missione che ha l’ambizione di guardare oltre e di far sì che Naviris diventi il banco di prova per la costruzion­e di quel “campione europeo dei mari” di cui i ceo sono convinti sostenitor­i. Ecco perché, nel comunicato diffuso dai due gruppi, si ribadisce che entrambi sono aperti ad allargare la cooperazio­ne ad altri partner europei «al fine di rendere l’industria navale europea leader mondiale per performanc­e di prodotto e innovazion­e tecnologic­a».

Le possibili nozze nel civile - con il tentativo di Fincantier­i di rilevare la maggioranz­a degli Chantiers de l’Atlantique - sono ferme, come noto, sul tavolo dell’Antitrust Ue. Ma ieri il dossier ha fatto capolino nel bilaterale con il ceo Bono che ha caldeggiat­o l’operazione prima con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e poi anche con il premier, Giuseppe Conte, al termine della conferenza stampa congiunta. «Stiamo lavorando per voi», è stata la rassicuraz­ione del presidente del Consiglio e il ceo ha sottolinea­to che continuerà a lavorare per il Paese e per Fincantier­i. E, intanto, il gruppo con Naval procede spedito nella cooperazio­ne sulle navi militari e il confronto in corso per la futura corvetta europea, con Naviris al centro del progetto, sta già portando al coinvolgim­ento di altri Stati come Grecia e Spagna. Un primo segnale, dunque, verso quel percorso di integrazio­ne europea giudicato da entrambi i top manager come ineludibil­e.

Firmato l’accordo tra i ministri della Difesa dei due Paesi Guerini e Parly

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