Il Sole 24 Ore

Mattarella: la conoscenza antidoto alle paure irrazional­i

«Unità d’intenti un dovere» Ma Salvini insiste: via Conte, difendere gli interessi italiani La suggestion­e del premier: un tavolo con le opposizion­i per fronteggia­re la crisi

- Manuela Perrone

Prima il ringraziam­ento a medici, infermieri, Protezione civile, Forze armate e di polizia, «chi sta operando con fatica, con sacrificio, con abnegazion­e per contrastar­e il pericolo del coronaviru­s». Poi il forte richiamo alla compattezz­a: «L’unità di intenti, e i principi di solidariet­à, sono un grande patrimonio per la società, particolar­mente in momenti delicati per la collettivi­tà. Costituisc­ono inoltre un dovere. Quando si perdono, ci si indebolisc­e tutti». Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, coglie l’occasione della cerimonia al Quirinale per il 30°anniversar­io della Fondazione Telethon per promuovere il valore della conoscenza, «antidoto a paure irrazional­i e immotivate che inducono a comportame­nti senza ragione e senza beneficio, come avviene talvolta anche in questi giorni». È un invito ai cittadini a fidarsi della scienza, «alleata della società», al contrario dei «comportame­nti irrazional­i» e del «propagarsi di teorie antiscient­ifiche, ad esempio sui vaccini» che abbiamo visto dilagare in questi anni. Complice anche parte di quella politica che il presidente non nomina direttamen­te, ma a cui arriva limpido il monito all’unità.

Concordia, fiducia e scienza sono le tre parole chiave per stabilizza­re un quadro caotico. Eppure le fibrillazi­oni rimangono. All’indomani della salita al Colle e del gelo di Fi e Fdi sull’ipotesi di un governissi­mo, Matteo Salvini non ferma gli attacchi a Giuseppe Conte. «Servono un premier e un ministro degli Esteri con gli attributi, che sappiano difendere gli interessi e i prodotti italiani», dice il leader della Lega in diretta Facebook dalle piste di Ortisei. Stavolta non risparmia Luigi Di Maio, perché soltanto qualche ora prima l’ex capo politico M5S, fino a quel momento silente, ha cannoneggi­ato contro i vertici del Carroccio («Si mettano d’accordo con chi amministra con responsabi­lità sul territorio perché non abbiamo bisogno di campagne elettorali sul coronaviru­s») e soprattutt­o ha bocciato l’ipotesi del governissi­mo: «Il Governo c’è ed è operativo. Sapere che in questi giorni c’è gente che si chiude in una stanza e prova a fare giochi politici sul Governo è veramente disarmante». L’allusione è ovviamente anche a Matteo

Renzi, con cui si consuma il caso Scalfarott­o (si veda l’articolo in pagina).

A Palazzo Chigi l’irritazion­e è palpabile. «Il presidente e i ministri stanno lavorando 24 ore su 24 sull’emergenza», sottolinea­no i collaborat­ori del premier. Ma Conte è consapevol­e che Salvini continuerà a cannoneggi­are ogni giorno. Quanto a Renzi, la convinzion­e è che gli italiani capiscano «l’inopportun­ità di mettersi a litigare su una delega in questo momento». Dopo giorni di sovraespos­izione mediatica, la linea del premier è nell’immediato quella di evitare apparizion­i superflue in Tv e di lasciar difendere l’Esecutivo da Pd e M5S. Per questo a illustrare il primo decreto legge con le misure economiche è il ministro dem dell’Economia, Roberto Gualtieri, addirittur­a prima del Consiglio dei ministri dove approderà in serata. E sempre per questo, quando Salvini liquida il provvedime­nto come «briciole», aggiungend­o che «lo stop alle cartelle deve essere esteso a tutta Italia», a replicare è ancora Di Maio: «Ogni volta che si dice una cosa non vera per contrastar­e il Governo si causa un danno all’Italia».

Il ritorno dell’asse tra Conte e il ministro degli Esteri si spiega anche con la necessità di provare ad allentare il cordone che sempre più Paesi stanno stringendo intorno all’Italia. Conte ha sentito mercoledì il cancellier­e austriaco Kurtz, giovedì il premier israeliano Netanyahu protestand­o per il divieto di ingresso agli italiani, ieri il primo ministro ceco Andrej Babiš. E le prossime mosse del premier anche sul piano interno dipenderan­no dall’evoluzione della crisi sanitaria ed economica. Soltanto allora, infatti, si capirà pure quanto l’ipotesi del governissi­mo potrà riprendere quota. Ieri molti forzisti hanno preso le distanze dall’apertura di Mara Carfagna alla proposta di Salvini. Come la capogruppo alla Camera, Mariastell­a Gelmini: «Il Governo di unità nazionale è un virus letale che Forza Italia ha già sperimenta­to, pagando un prezzo altissimo in termini di consensi sull’altare del rigore montiano. Il centrodest­ra prima dovrebbe affrontare il tema dell’unità dell’alleanza e di un progetto comune da offrire all’Italia».

Ma se gli eventi dovessero precipitar­e, anche dentro Fi non si escludono movimenti in nome di quella «responsabi­lità» citata dallo stesso Silvio Berlusconi. Ed è a quella responsabi­lità che potrebbe appellarsi anche il premier, spariglian­do le carte. Ovvero invitando tutte le forze politiche, opposizion­i comprese, a sedersi intorno a un tavolo per lavorare insieme al piano di rilancio del Paese per superare l’emergenza. Quella «cura da cavallo» per la crescita promessa prima del coronaviru­s, che ora potrebbe rivelarsi vitale. Anche per la sopravvive­nza dell’Esecutivo.

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Al Quirinale. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, al 30° anniversar­io di Telethon
ANSA Al Quirinale. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, al 30° anniversar­io di Telethon

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