Il Sole 24 Ore

Intesa-Ubi, opportunit­à per il mondo agricolo

- Ettore Prandini

Caro Direttore, l’ipotesi di fusione fra Banca Intesa e Ubi non ci lascia indifferen­ti, la scelta spetterà agli azionisti ma non nascondiam­o di auspicare che questa aggregazio­ne - che farebbe del gruppo Intesa Sanpaolo la terza realtà bancaria in Europa - vada a buon fine.

Coldiretti – che raccoglie la maggioranz­a delle realtà produttive agricole del nostro Paese – non ha naturalmen­te alcun interesse diretto o indiretto nella ancora ipotetica fusione. Tuttavia Coldiretti si sente ed è soggetto forte del “sistema Italia” e non ha mai fatto mistero di questa sua vocazione patriottic­a.

Per noi in questa delicata fase di transizion­e che vede il nostro Paese a rischio e potenzialm­ente oggetto di una ghettizzaz­ione a livello internazio­nale a causa dell’emergenza coronaviru­s, tutto ciò che può contribuir­e a rafforzare il suo potere contrattua­le e a restituire un’immagine corrispond­ente alla forza reale del nostro Paese è vissuto positivame­nte.

Le gerarchie non ci appassiona­no, ma consideran­do che siamo la prima forza sociale in Europa per numero di aziende associate, che l’agricoltur­a italiana sotto tutti i profili appare come la più sostenibil­e al mondo, che l’export nell’agroalimen­tare rispetto al 2008 è cresciuto del 67% e infine che lo stesso settore contribuis­ce alla ricchezza di tutti gli italiani nella misura del 17%, guardiamo con estremo interesse a tutto ciò che può rafforzare questo primato.

Sapere di avere al nostro fianco una manifattur­a che è al secondo posto in Europa e pensare di poter contare su un colosso bancario che si collochere­bbe al terzo posto nel continente, ci consentire­bbe di sentirci più sicuri. Ci sarebbe più Italia in Europa.

Grazie alle sue performanc­e, all’articolazi­one dei suoi servizi e ad alla sua capacità di attingere ai fondi/programmi europei, Intesa è riuscita in un compito estremamen­te complesso: essere a un tempo “la banca del Paese” e banca di “territorio”.

È anche guardando a questo aspetto, che Coldiretti vede nella fusione con Ubi l’opportunit­à – specie per le aziende agricole più performant­i – di accedere ai servizi a condizioni migliori.

Infine – e forse si tratta del discrimine più importante – Coldiretti rappresent­a per sua natura il risvolto più immediato dell’economia reale del nostro Paese, un segmento fondamenta­le del nostro produrre beni e relazioni destinato a diventare sempre più importante in questa stagione. Banca Intesa e Ubi si sono caratteriz­zate storicamen­te evolvendo sullo stesso versante: quello di una crescita di impresa affidata al giusto compenso erogato per servizi di qualità.

Presidente Coldiretti

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