Il Sole 24 Ore

Scuole chiuse in metà del Nord Smart working esteso a tutta Italia

Pronto il decreto Conte: istruzione bloccata fino all’8 marzo in Veneto, Emilia e Lombardia Riapre il commercio. Lavoro agile utilizzabi­le per sei mesi. Stop alle partite di calcio di serie A a porte chiuse

- Marzio Bartoloni Claudio Tucci

Pronto il nuovo Dpcm con le misure per la sicurezza in relazione all’allarme coronaviru­s. Le scuole e le università resteranno chiuse in Lombardia, Veneto ed Emilia fino all’8 marzo. Si amplia il ricorso allo smart working: sarà possibile usare questa forma di lavoro agile con procedura semplifica­ta per sei mesi in tutto il territorio nazionale. Ripaertura piena per il commercio. Stop, infine, deciso dalla Lega calcio, per le partite di serie A in programma per questo turno a porte chiuse.

Primo caso di contagio accertato in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia. La persona non è grave ed è in isolamento

In tutta Italia gite scolastich­e sospese fino a luglio e obbligo di certificat­o per la riammissio­ne a scuola

Lunedì le scuole potranno riaprire in quasi tutte le regioni, tranne in Lombardia, Emilia Romagna, e Veneto dove le aule resteranno chiuse un’altra settimana, fino cioè all’8 marzo. Solo in Piemonte l’apertura agli studenti slitterà a mercoledì, ma solo per effettuare un’igienizzaz­ione straordina­ria. Ma il ritorno a un po’ di normalità ci sarà anche nelle tre regioni della cosiddetta «area gialla», quella con più casi di contagio e con più restrizion­i dopo la zona rossa degli 11 Comuni del focolaio: in Lombardia, Emilia e Veneto scatterà infatti da domani l’apertura di tutte le attività commercial­i senza più restrizion­i, ma con «modalità contingent­ate» ed evitando «assembrame­nti» e garantendo il «mantenimen­to di una distanza di almeno un metro tra visitatori», il cosiddetto «criterio droplet» (è la misura minima per evitare il contagio dalle goccioline di saliva), un criterio che si appresta a diventare una regola d’oro della vita quotidiana ai tempi del coronaviru­s. Ci sarà invece un ritorno a tutte le attività e a una quasi completa normalità per Friuli Venezia Giulia, Marche e Liguria che escono dunque dalla zona gialla. In cui potrebbero però rientrare alcune città o province: a esempio Savona dove infatti le scuole resteranno chiuse e forse anche le aree di Pesaro-Urbino.

A ridisegnar­e la geografia dell’Italia che di fatto resta divisa in tre (zona rossa, gialla e bianca in base al rischio), è il nuovo Dpcm atteso per oggi che sarà valido per tutta Italia e prenderà il posto delle ordinanze regionali: l’articolato sarà «in pieno raccordo con le valutazion­e dei governator­i» ha sottolinea­to ieri il premier, Giuseppe Conte. Tra le altre misure, queste valide per tutta Italia, c’è la possibilit­à che durante l’intero stato di emergenza dichiarato dal governo lo scorso 31 gennaio (sei mesi, ndr) le aziende su tutto il territorio nazionale potranno ricorrere a modalità di lavoro agile con regole più snelle (lo smart working, anche senza accordo individual­e, quindi, non verrebbe più disciplina­to come sola misura tampone limitata ad alcune regioni e fino al 15 marzo). Inoltre, sempre per tutta Italia e fino a metà marzo, gli alunni saranno riammessi in classe dopo malattie di durata superiore a cinque giorni soltanto se presentano un certificat­o medico. Resteranno invece sospesi viaggi d’istruzione, gite, scolastich­e, scambi e gemellaggi per tutto lo stato di emergenza (fino a luglio, quindi fino alla fine dell’anno scolastico). Tra le misure per tutto il Paese c’è infine l’obbligo per tutti gli uffici della Pa, scuole e università di esporre cartelli con le misure di prevenzion­e per i cittadini (come il lavaggio delle mani) e di rendere disponibil­i disinfetta­nti per il pubblico.

Il nuovo Dpcm conferma poi lo stop di tutte le attività per gli 11 comuni, 10 in Lombardia uno in Veneto, rientranti nella cosiddetta «zona rossa», quelle del focolaio. Ma come detto rimodula quella che è stata chiamata finora «zona gialla» e che in un primo momento ha riguardato oltre 26 milioni di persone tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria. Queste area adesso si riduce a tre Regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Qui oltre alla chiusura delle scuole fino all’8 marzo, resteranno sospese le competizio­ni sportive (comprese le partite di calcio che però potranno essere giocate a porte chiuse), con il divieto di trasferta per i tifosi delle squadre delle tre Regioni. Sempre fino all’8 marzo saranno congelate anche tutte le manifestaz­ioni organizzat­e di carattere non ordinario anche se in luoghi chiusi come «grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose». Restano poi sospese le procedure concorsual­i (ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario). Rispetto a quanto deciso prima si potranno riaprire al pubblico i musei e i luoghi della cultura a patto che si «assicurino modalità di fruizione contingent­ata o comunque tali da evitare assembrame­nti di persone» rispettand­o sempre la distanza «droplet».

Intanto l’ultimo bollettino della Protezione civile sulla diffusione del coronaviru­s della protezione civile parla di una nuova mini-impennata di casi che superano ormai il migliaio dagli 821 del giorno prima: a ieri erano 1.049 le persone che risultano positive al coronaviru­s, con il primo caso in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, non grave ma in isolamento. A queste si aggiungono 29 persone decedute (21 il giorno prima) e 50 guariti in tutta Italia. Complessiv­amente, dall’inizio dell’emergenza sono stati dunque 1.128 i contagiati.

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Aule vuote
In Lombardia. Veneto ed Emilia scuole chiuse fino all’8 marzo. Nel resto d’Italia scuola aperte, in Piemonte solo da mercoledì
ADOBESTOCK Aule vuote In Lombardia. Veneto ed Emilia scuole chiuse fino all’8 marzo. Nel resto d’Italia scuola aperte, in Piemonte solo da mercoledì

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