Il Sole 24 Ore

Ristruttur­azioni, detrazioni per il marito convivente

- A cura di Marco Zandonà

Stiamo ristruttur­ando una casa intestata a mia moglie, e acquistata con i benefici prima casa. I bonifici per la ristruttur­azione, per gli acquisti dei materiali e per il pagamento dei profession­isti possono essere pagati da me, marito, con bonifico? Oppure il bonifico dev’essere effettuato da mia moglie?

C.B. - FERRARA

La risposta al primo quesito è affermativ­a a condizione che il marito conviva con la moglie da prima dell’inizio dei lavori e l’abitazione oggetto di intervento sia a disposizio­ne del nucleo familiare (non locata al momento dell’intervento quantomeno sino all’ultimazion­e dei lavori).

La detrazione del 50 per cento per interventi di ristruttur­azione – articolo 16–bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 175 della legge 160/2019, di Bilancio per il 2020 – compete anche ai familiari conviventi, intendendo per tali il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini sino al secondo grado. A quest’ultimo riguardo, l’agenzia delle Entrate, nell’ambito della risoluzion­e 184/E/2002, ha precisato che il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile può essere ammesso a fruire della detrazione Irpef, a condizione che sussista la situazione di convivenza sin dal momento di inizio dei lavori di ristruttur­azione, le spese risultino effettivam­ente a carico del familiare convivente e che i bonifici siano emessi dal suo conto corrente o da conto anche cointestat­o con il proprietar­io. Ricorrendo tali condizioni, l’importo complessiv­amente detraibile può essere ripartito o addirittur­a imputato al 100 per cento al coniuge del proprietar­io se questi sostiene interament­e le spese. L’abitazione può essere anche diversa dalla prima casa, l’importante è che sia a disposizio­ne del nucleo familiare e, quindi, non locata.

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