Boccia alle Confindustrie del mondo: «Crisi globale, collaboriamo tutti»
L’Unione europea valuta la revisione delle regole per gli aiuti di Stato
A sostegno dell’economia europea la Commissione potrebbe prendere in considerazione una revisione delle regole degli aiuti di Stato. Intanto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha inviato una lettera appello ai suoi omologhi dell’Europa, degli Usa, di Canada e Giappone: dobbiamo reagire uniti davanti alla crisi, scrive Boccia.
Reagire alla crisi legata al Coronavirus con coraggio e ambizione, renderla un’opportunità per fare ciò che non è possibile, o non si vuole, realizzare in situazioni ordinarie e trasformare le nostre economie in modo moderno, mantenendo il benessere dei cittadini e la pace.
È il messaggio che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha messo nero su bianco nelle lettere che ha spedito nei giorni scorsi al presidente di Business Europe, Pierre Gattaz, a tutti i 40 membri della confederazione delle confindustrie europee, e ai presidenti delle organizzazioni imprenditoriali di Canada, Giappone e Stati Uniti.
Una sollecitazione ad una reazione comune delle imprese, a fronte di un problema eccezionale, come il Covid19, che mette a rischio la crescita globale. «Questo deve essere il momento dell’ambizione e del coraggio di reagire, per rilanciare le nostre economie», ha scritto Boccia. In particolare, rivolto a Gattaz, ha invitato a «trasformare l’Europa in modo moderno mantenendo il suo primato di area più ricca del mondo che garantisce benessere diffuso ai cittadini, protegge dalle minacce esterne e continua a garantire una pace duratura». Al presidente di Business Europe e ai presidenti delle confindustrie della Ue Boccia ha sottolineato l’importanza di un «ambizioso piano di investimenti europeo in infrastrutture materiali, immateriali e sociali per supportare una crescita sostenibile e con una consistente dotazione finanziaria». Un’azione che non si può rinviare, ha scritto Boccia, viste le previsioni di deterioramento dell’economia, e che dovrebbe essere oggetto di una riunione straordinaria del Consiglio europeo. Attorno a questo piano di investimenti andrebbero costruire una politica globale di rilancio dell’economia europea.
Nel 2008, ricorda Boccia nella lettera, la crisi finanziaria e quella economica che ne è derivata sono state affrontate soprattutto con misure straordinarie realizzate dalla Bce. Oggi la politica monetaria, che ha avuto un ruolo decisivo in Europa dopo il 2011, deve essere accompagnata da una forte politica economica e fiscale per compensare il calo della domanda privata, che ci sarà in tutte le nazioni europee. Dovrà essere la domanda pubblica a contrastare lo stallo dell’economia europea e la Ue deve reagire immediatamente con enormi risorse finanziarie. Confindustria, spiega Boccia, sta lavorando in stretto contatto con il governo per cercare di risolvere i problemi delle imprese e dei lavoratori. Le aziende, eccetto quelle della zona rossa stanno mantenendo al momento il loro ritmo produttivo, nonostante le difficoltà nei trasporti, nelle forniture e nelle relazioni con i partner stranieri.
Il problema, comunque, non si limita ai confini nazionali. Il Coronavirus avrà un impatto su tutta l’economia globale ed europea e senza un’azione coordinata, ha scritto Boccia ai partner Ue, nessuno Stato sarà in grado di vincere la sfida da solo. C’è bisogno di un’azione coordinata, anche per contrastare l’emergenza medica, per non lasciare nessun paese solo. Per tutte queste ragioni occorre una resilienza europea e un’azione collaborativa degli Stati membri. E Boccia ha esortato le organizzazioni di Business Europe e quelle di Canada, Giappone e Usa a realizzare una supervisione su possibili discriminazioni sui nostri prodotti, rassicurando le imprese associate che la produzione italiana è forte e andrà avanti.
Ai partner europei Boccia ha ricordato l’importanza di «un ambizioso piano europeo di investimenti»