In Liguria M5S dice sì alla trattativa con il Pd
Ora si apre il confronto sul candidato: calano le quotazioni di Sansa
Alla fine con il 57,7% delle preferenze su Rousseau ha prevalso la linea di Beppe Grillo: il M5S apre a un’alleanza con il Pd per le elezioni regionali in Liguria. Il risultato del voto (960 favorevoli, 704 contrari) non era scontato: la candidata governatrice indicata nella votazione di un mese fa, Alice Salvatore, vicina a Davide Casaleggio
e a Luigi Di Maio, è sempre stata contraria a trattare con i dem, preferendo la corsa in solitaria. Su posizioni opposte, invece, i parlamentari liguri come i senatori Mattia Crucioli e Matteo Mantero o il deputato Sergio Battelli, secondo cui «il Movimento non solo è vivo, ma chiede rinnovamento ed è pronto a uscire dall’autoisolamento».
Esulta la responsabile enti locali del Pd, Caterina Bini: «Un importante passo avanti che rafforza la coesione delle forze di governo e che può produrre una coalizione competitiva in grado di battere la destra». Contro l’intesa si è invece espresso per Italia
Viva il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto: «Tutto è fuorché una bella notizia».
Il capo politico Vito Crimi ha già messo sul tavolo sei punti programmatici per il confronto con il Pd, compresa la richiesta al centrosinistra di impegnarsi «a promuovere presso il Governo nazionale ogni iniziativa volta a revocare le concessioni ad Autostrade per l’Italia», bandiera M5S assai logorata, e «la realizzazione del progetto esecutivo della Gronda secondo gli esiti dell’analisi costi-benefici» effettuata dal ministero delle Infrastrutture nel 2019, ovvero escludendo Aspi.
Ma la vera trattativa, che entrerà nel vivo da lunedì e che coinvolgerà Crimi e il vicesegretario Pd Andrea Orlando, sarà sul nome del candidato governatore che dovrà sfidare Giovanni Toti. Si punta naturalmente a un civico. Il nome del giornalista Ferruccio Sansa rimane caldeggiato da alcuni parlamentari pentastellati (come Crucioli e Matteo Mantero) ma il suo “vaffa” contro i tentennamenti dei vertici M5S sull’accordo col Pd ha fatto scendere le sue quotazioni. Circolano anche i nomi di due accademici: il rettore dell’Università di Genova, Paolo Comanducci, e l’ex preside della facoltà di ingegneria, Aristide Massardo.
Ancora aperta anche la situazione in Campania: i Cinque Stelle dovranno votare su Rousseau la volontà di correre insieme al Pd, ma hanno già calato la loro carta (il ministro dell’Ambiente Sergio Costa) e adesso attendono le mosse dei dem. «Se rinunciano a Vincenzo De Luca ci siederemo al tavolo, altrimenti è impossibile», fanno sapere dal Movimento.
Su tutto aleggia anche un’altra incognita: la data stessa delle elezioni locali. Perché se l’emergenza coronavirus dovesse continuare, potrebbe slittare da fine maggio all’autunno.