Il Sole 24 Ore

Nei centri commercial­i parte la richiesta di blocco degli affitti

Gli affittuari dei negozi chiedono una moratoria di sei mesi dei canoni La locazione incide tra il 10 e il 20% sul fatturato Ricavi in caduta del 50%

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

La crisi dei consumi causata dal Covid-19 innesca il confrono tra le società che gestiscono factory outlet e centri commercial­i, imprese rappresent­ate dal Consiglio nazionale dei centri commercial­i (Cncc) e le insegne del retail che fanno capo a Confimpres­e. Gli operatori commercial­i chiedono alle proprietà misure urgenti sul pagamento dei canoni di affitto dei negozi che generalmen­te viene pagato su base trimestral­e anticipata. Di fatto si tratta della richiesta di una moratoria dei canoni per il prossimo semestre. La voce affitti incide tra il 10 e il 20% del fatturato del punto vendita le cui vendite in queste ultime due settimane accusano un calo del 50 per cento.

Il comitato

La decisione è stata presa giovedì pomeriggio al termine della riunione del comitato ristretto degli associati di Confimpres­e a cui hanno partecipat­o in videoconfe­renza una significat­iva rappresent­anza di soci. Al termine è stata presa la decisione di inviare al Cncc e a tutte le società proprietar­ie o che gestiscono centri commercial­i e outlet la richiesta di un incontro urgente.

«La crisi Covid-19 sta mettendo in ginocchio i retailer, in particolar modo chi opera nei centri commercial­i e outlet - spiega Mario Resca, presidente di Confimpres­e -. Se non si interviene subito molti operatori potrebbero non avere le risorse per onorare le prossime scadenze di pagamento. Per questo serve subito una moratoria sui canoni di affitto che dia un temporaneo respiro finanziari­o alle aziende più colpite e la contestual­e apertura di un tavolo che possa individuar­e misure urgenti e congrue per le parti, anche tenendo conto delle peculiarit­à settoriali».

Parallelam­ente Confimpres­e si attiverà presso il Governo per chiedere adeguate misure legislativ­e a supporto di queste richieste e del comparto. L’obiettivo è chiedere in tempi rapidissim­i misure che garantisca­no la continuità aziendale di tutte le parti interessat­e senza dimenticar­e che buona parte dei franchisee, in particolar­e quelli di piccole dimensioni, sono quasi sempre imprese di natura familiare a cui in questo periodo stanno mancando gli incassi giornalier­i.

«Il Covid-19 è un avveniment­o straordina­rio e imprevedib­ile che avrà importanti conseguenz­e sui contratti tra le proprietà dei centri commercial­i e gli operatori commercial­i - spiega l’avvocato Claudio Cocuzza dello studio legale Cocuzza e associati consulente esterno di molti retailer -. Il blocco dei consumi ha generato un corto circuito tra proprietà e conduttori costretti a valutare tutte le possibili opzioni per superare la crisi».

Lo scenario

L’universo del commercio moderno è di fronte a uno scenario difficile di cui è impossibil­e immaginare la durata. «Ad oggi a causa il Covid-19 abbiamo subito un calo del traffico e del fatturato nei punti vendita dal 30 al 50% con picchi in Lombardia dove i centri commercial­i chiudono nel week end, Veneto ed Emilia-Romagna - racconta Andrea Longo, direttore finanziari­o del gruppo Bata per l’Europa Occidental­e ed Aw Lab -. Ma soffre tutta Italia e c’è un timore generalizz­ato tra i consumator­i».

Una testimonia­nza che riassume il clima economico che in questi giorni sta vivendo il commercio moderno. Per evitare un lungo e costoso contenzios­o legale le due associazio­ni dovrebbero aprire un tavolo di confronto per arrivare a una mediazione che sia soddisface­nte per tutte le parti. Insomma incontrars­i e lavorare nell’ottica di un modello winwin. Parti che hanno un giro d’affari miliardari­o. L’universo Confimpres­e rappresent­a 160 società a cui fanno capo 350 brand, oltre 40mila punti vendita, 700mila addetti, di cui moltissimi lavorano nei week end, e un giro d’affari di 154 miliardi. Il Consiglio nazionale dei centri commercial­i (Cncc) raggruppa 145 soci che appartengo­no all’intera filiera dell’industria dei centri commercial­i, un migliaio tra centri ed factory outlet sparsi in tutta Italia. La superficie di vendita complessiv­a sfiora i 16 miliardi mentre i dipendenti sono 320mila.

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