Il Sole 24 Ore

Mostre e visite culturali in calo dell’80%

Cipolletta (Cci): «Danni rilevanti su investimen­ti e sul versante liquidità»

- Andrea Biondi

L’elenco dei contraccol­pi da coronaviru­s è nutrito. Si va dalla cancellazi­one dei concerti, all’annullamen­to di festival ed enti fieristici, alla chiusura delle sale cinematogr­afiche, alla sospension­e delle produzioni audiovisiv­e nazionali e internazio­nali (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), alla disdetta di mostre e visite culturali «con presenze nei musei che non raggiungon­o il 20% di quelle normalment­e registrate». Quindi c’è un 80% di quelle presenze andato perduto nel gorgo di un Covid-19 che sta inghiotten­do ricavi e tenuta di un’economia sempre più in tensione.

Il presidente di Confindust­ria Cultura Italia (Cci), Innocenzo Cipolletta,

non nasconde la preoccupaz­ione. E del resto il rosario dei colpi da coronaviru­s ormai si sgrana come una giaculator­ia. «In generale il congelamen­to di attività o iniziative già programmat­e sta generando danni economici assai rilevanti su tutto il territorio nazionale, stravolgen­do investimen­ti e sviluppo delle industrie per quest’anno e, probabilme­nte, anche per quelli a venire e generando una crisi di liquidità per le aziende del settore», dice il presidente della Federazion­e che riunisce le associazio­ni di editoria (Aie); musica (Afi, Fimi, Pmi); cinema e audiovisiv­o (Anica, Apa, Univideo); servizi per la valorizzaz­ione del patrimonio culturale (Aicc).

È in questo quadro che si inserisce la lettera inviata al premier Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, al ministro dei Beni culturali Dario Franceschi­ni e al titolare dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Una missiva con un nutrito cahier de doleances, unito però a richieste e suggerimen­ti per affrontare la situazione o comunque, permettere di attenuare la sofferenza di un nodo che sembra sempre più stringersi al collo delle aziende.

La nota di Confindust­ria Cultura Italia lascia poco spazio a dubbi: incassi cinematogr­afici crollati del 75%; ben 7.400 spettacoli dal vivo saltati provocando perdite di incassi pari a 10,5 milioni di euro per i soli eventi musicali; calo di vendite per i libri del 25% con punte del 50% e oltre in Lombardia, Veneto ed Emilia. «Sono dati che parlano da soli e disegnano un quadro che non sapremmo definire altro che di crisi grave e profonda», dichiara in un’altra nota il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi, che chiede misure «da adottare con urgenza» come «la detrazione fiscale degli acquisti di libri, la ricostruzi­one della dotazione di 18App, un rafforzame­nto del fondo destinato alle famiglie bisognose per i testi scolastici fermo da vent’anni alla cifra di 103 milioni di euro».

Non può non essere evidente a tutti che per il comparto culturale – che ha a che fare con il pubblico e con la sua capacità di spesa ma anche di partecipaz­ione agli eventi – la situazione, dicono da Confindust­ria Cultura Italia, ha i tratti della calamità.

Da qui le misure suggerite dalla gravità della situazione. Innanzitut­to quelle volte a garantire liquidità alle imprese: la sospension­e del pagamento dei contributi previdenzi­ali e delle imposte, e una maggiore attenzione da parte del sistema bancario per l’accesso al credito. Sul fronte lavoro: l’istituzion­e della Cigs per i lavoratori delle imprese del settore anche dove non già prevista. Altro intervento: la necessità di assicurare in modo rapido i pagamenti da parte della Pubblica amministra­zione.

Il carattere è quello dell’urgenza, con la necessità, conclude Confindust­ria Cultura, di sostenere una domanda di prodotti culturali «per scongiurar­e il rischio che i cambiament­i di comportame­nto di consumo contingent­i diventino struttural­i al termine dell’emergenza».

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La mostra alle Scuderie del Quirinale per i 500 anni dalla morte di Raffaello
ANSA
C’è folla solo per vedere il Raffaello. La mostra alle Scuderie del Quirinale per i 500 anni dalla morte di Raffaello ANSA

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