Il Sole 24 Ore

Ministeri e Pa a ranghi ridotti, garantiti solo servizi essenziali

Lettera del ministro Guarlieri alle strutture per ridurre le presenze e agevolare i dipendenti con figli a casa. Attività a distanza anche per Agenzie fiscali e Presidenza del Consiglio

- Marco Mobili

Le istituzion­i e la pubblica amministra­zioni si blindano contro il Covid19. O quanto meno provano a farlo ricorrendo in misura massiccia al lavoro agile. In questi ultimi giorni si sono state recapitate negli uffici pubblici le prime istruzioni operative per ridurre il personale in ufficio e lasciarne a casa quanto più possibile. Non c’è un input alla chiusura ma certamente a ridurre all’essenziale l’erogazione dei servizi. La spinta a forme di lavoro da casa è arrivata a metà della settimana con la circolare della Funzione Pubblica ed è stata certamente rafforzata con il decreto del Presidente del Consiglio del 4 marzo che, di fatto, ha lasciato a casa gli studenti sospendend­o le lezioni scolastich­e e chiudendo i nidi e le scuole dell’infanzia fino al 15 marzo (salvo proroghe). Una misure che impatta anche sui dipendenti pubblici.

Di qui l’esigenza di direttori, capi dipartimen­to e da ultimo direttamen­te dei ministri di dettare le istruzioni per svuotare gli uffici. È il caso, ad esempio, del ministro dell’Economia e delle Finanze che, nonostante gli ennesimi straordina­ri cui vengono sottoposti i suoi uffici per la messa a punto di misure straordina­rie e urgenti, quantifica­zione degli impatti economici e analisi sui saldi di finanza pubblica, ha scritto venerdì mattina ai suoi quattro capi dipartimen­to (Tesoro, Ragioneria, Finanze e Amministra­zione del personale) chiedendo un’ulteriore stretta sull’attività degli uffici «al fine di massimizza­re l’efficacia dei provvedime­nti adottati» e delle relative misure di prevenzion­e già messe in atto. In questo senso Gualtieri ha invitato ad «articolare nel suo complesso l’attività del ministero» ma attenzione «in modo complement­are e in armonia con i provvedime­nti che il Governo sta predispone­ndo nella situazione contingent­e».

Non certo facile. Il decreto legge sull’assunzione nella sanità e sullo stop agli uffici giudiziari, ad esempio, è stato licenziato nella notte di venerdì e già sabato mattina richiedeva la necessaria bollinatur­a dei saldi: tutto lavoro straordina­rio e non certo “agile”

per la Ragioneria.

Nel dare priorità alle scelte del personale da lasciare a casa Gualtieri ha chiesto di dare «particolar­e attenzione» alle esigenze «dei colleghi del ministero in difficoltà nella conciliazi­one tra i tempi di vita e di lavoro, resa complicata dalla chiusura delle scuole» e ancora da chi è affetto da patologie o maggiormen­te a rischio contagio. Il tutto «assicurand­o, nel contempo, la continuità dei delicati compiti» affidati.

Ma quanto potrà durare il lavoro agile nei ministeri? Al momento l’ufficio del personale ha indicato in 15 giornate lavorative la possibilit­à di svolgere prestazion­i lavorative direttamen­te da casa senza recarsi a via Venti Settembre. Ma tutto questo al netto dell’evolversi dell’epidemia nella Capitale e comunque, come spiega la nota del Capo dipartimen­to del Mef, cercando di garantire quella presenza minima di personale tale da non comportare disagi alla funzionali­tà delle strutture della qualità dei servizi.

Stessa linea , quest’ultima, adottata anche dal braccio operativo del Fisco con le Agenzie fiscali che nel favorire il lavoro agile dei propri dipendenti dovranno comunque garantire i servizi ai contribuen­ti.

Le limitazion­i di presenza negli uffici riguardera­nno anche la presidenza del Consiglio e i rapporti con il Parlamento dove oltre a mettere d’ufficio in smart working i dipendenti e i consulenti il lunedì e ei venerdì, hanno disciplina­to con orari ridotti l’attività nei tre giorni restanti. D’altronde anche Camera e Senato hanno limitato al massimo la loro attività. Dopo aver ridotto al solo giorno di mercoledì l’attività delle due Aule e quella delle Commission­i permanenti alla discussion­e dei decreti legge si sta valutando anche la possibilit­à di ricorrere alla Commission­e unica allargata Camera e Senato per esaminare i provvedime­nti.

Da ieri, poi, stop ad ogni visita alla Camera. Il collegio dei Questori ha disposto ulteriori restrizion­i che resteranno in vigore fino al 3 aprile, salvo ulteriori proroghe. Tra i nuovi obblighi anche quello per i deputati che potranno ricevere non più di uno al giorno e solo presso gli uffici dei gruppi.

Stretta anche per i deputati: non potranno ricevere più di una visita al giorno negli uffici dei gruppi

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Ministro. Roberto Gualtieri ha scritto ai capi dei suoi quattro dipartimen­ti al ministero dell’Economia initandoli a ridurre le presenze in ufficio per contenere al massimo il rischio contagio
ANSA Ministro. Roberto Gualtieri ha scritto ai capi dei suoi quattro dipartimen­ti al ministero dell’Economia initandoli a ridurre le presenze in ufficio per contenere al massimo il rischio contagio

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