Lo sport si ferma, ma Olimpia riaccende la fiaccola
Mentre il rinvio di gare e tornei sta falcidiando il calendario sportivo in tutte le discipline per frenare l’epidemia, il Comitato olimpico prova ad allontanare lo spettro di una cancellazione dell’appuntamento estivo a Tokyo
Nel periodo in cui le aziende fanno gli stress test sui conti per capire come il Covid-19 impatterà sui propri bilanci, dove i budget saltano, i fondi rischi già stanziati si assottigliano e il lavoro a distanza prende quota, anche lo sport si interroga sul prezzo da pagare al coronavirus.
Quantificare le perdite del settore è impossibile, giacché non si riesce ancora a intravedere una via d’uscita dallo stallo. Le voci, appena sussurrate dagli organizzatori nipponici, di un possibile rinvio dei Giochi di Tokyo sono state prontamente smentite dalla famiglia olimpica, che per bocca del suo numero uno, Thomas Bach, ha ribadito che le date della rassegna a 5 cerchi (24 luglio-9 agosto) non sono in discussione. Rimane da capire a chi spetterà la decisione finale: ai giapponesi, al Comitato olimpico internazionale ((Cio) oppure a entrambi?
Intanto per dare un segnale forte, Cio e Comitato ellenico hanno confermato l’accensione della fiaccola giovedì 12 marzo al santuario di Olimpia, seppur con un numero molto ristretto di invitati. Confermate anche la staffetta del fuoco lungo la Grecia e la consegna ai giapponesi allo stadio Panatenaico di Atene il 19 marzo: 3 punti fermi in un oceano di punti interrogativi.
I tornei di qualificazione
Cosa sarà dei Giochi verrà deciso più in là, a oggi ciò che preme agli atleti è capire che ne sarà dei tornei di qualificazione. Non c’è giorno in cui una disciplina non sia costretta ad annullare una manifestazione, così come tra periodi di quarantena e limitazioni agli spostamenti, diventa sempre più complicato raggiungere i luoghi delle competizioni. A tutto ciò si aggiunge lo spettro delle porte chiuse.
Gli eventi annullati
In questo scenario a tinte fosche la contabilità degli eventi annullati si accresce ora dopo ora. Domenica 8 marzo sarebbe dovuta scattare la MotoGp nel deserto del Qatar, Paese che ha imposto 14 giorni di fermo obbligatorio alle persone provenienti dall’Italia, ossia a circa un terzo degli addetti ai lavori. Ragion per cui l’avvio della classe regina è stato rimandato al 5 aprile negli Stati Uniti, considerando che nel frattempo era stata rinviata a ottobre la tappa della Tailandia del 22 marzo. Sul circuito di Losail sfrecceranno regolarmente Moto2 e Moto3, poiché il circo delle classi minori era già presente a Doha al momento del blocco. Il 6 marzo è stato annullato sia il Gran premio di Roma di Formula E (4 aprile), sia le finali della Coppa del mondo di sci alpino a Cortina (18-22 marzo).
Ancora peggio la situazione delle due ruote a pedali, visto che il fulcro della primavera del ciclismo è proprio lo Stivale. Il 6 marzo scorso niente Strade Bianche sullo sterrato senese e non andrà in scena la Tirreno-Adriatico prevista dall’11 al 17 marzo; non ci sarà nemmeno la Milano-Sanremo (21 marzo). Cancellate anche la Settimana Coppi e Bartali (25-29 marzo) e il Giro di Sicilia (1-4 aprile). Si lavorerà per ricollocarle nel calendario internazionale, impresa non facile in un’agenda fitta di appuntamenti in tutti i continenti. Cosa ne sarà poi del Giro d’Italia (9-31 maggio)?
A oggi l’avvio del Mondiale di Formula Uno è confermato dall’Australia domenica 15 marzo, mentre è stato rinviato il Gran Premio della Cina previsto a Shanghai il 19 aprile. Il primo evento internazionale a essere spostato era stato il Mondiale indoor di atletica di Nanchino, rinviato al 2021, a ruota è stato cancellato anche il Mondiale di short track di Seul e le rassegne iridate giovanili di hockey su ghiaccio.
Il Sei Nazioni di rugby avrà una coda tra estate e autunno, primi slot liberi in cui si potranno recuperare le sfide dell’Italia contro Irlanda e Inghilterra, mentre la Federazione italiana rugby ha deliberato la sospensione di tutta l’attività agonistica e non agonistica fino al 15 marzo. Stessa decisione per la scherma.
Calcio a porte chiuse
Mentre la Serie A, la Serie B e il girone centro-meridionale della Serie C tornano in campo a porte chiuse (la Serie D si ferma) si pone il problema delle competizioni internazionali. Nei giorni scorsi su indicazione del governo spagnolo sono stati chiusi precauzionalmente gli stadi del Valencia e del Getafe che ospiteranno Atalanta e Inter, mentre la Roma affronterà il Siviglia in un Olimpico deserto il prossimo 19 marzo per gli ottavi di Europa league. La Uefa, di fronte al dilagare del virus in tutta Europa, dovrà decidere nelle prossime settimane se confermare l’Europeo che dovrebbe prendere le mosse il 12 giugno da Roma e svolgersi in altre 11 città del Vecchio Continente. Per il momento, Nyon ha confermato l’evento, ma chiarendo di vigilare quotidianamente sugli sviluppi dell’epidemia.